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Biografia
Nato a Buenos Aires, è il figlio primogenito di Diego Simeone, allenatore di calcio ed ex calciatore affermato a livello internazionale, e della modella Carolina Baldini. È soprannominato El Cholito, diminutivo del soprannome del padre El Cholo. Anche i fratelli Gianluca e Giuliano hanno intrapreso la carriera calcistica.
Il 25 maggio 2022 si sposa con la modella Giulia Coppini nella chiesa di San Salvatore al Monte (Firenze).
Caratteristiche tecniche
Gioca come centravanti, ruolo in cui ha dimostrato buone doti da opportunista e una notevole freddezza sotto porta. Nonostante la statura non particolarmente elevata, fa del colpo di testa una delle sue armi migliori. Inoltre, possiede una buona velocità in contropiede e in progressione.
Carriera
Club
Gli inizi, Genoa
Si mette in evidenza nel settore giovanile del River Plate, approdando in prima squadra. A 20 anni, nonostante l'interesse dei club italiani, si trasferisce al Banfield segnando 12 gol in campionato.
Nell'estate 2016 arriva in Europa, venendo acquistato dal Genoa per 3 milioni. Esordisce in Serie A il 18 settembre, nella partita che vede i liguri sconfitti per 2-0 dal Sassuolo. Una settimana più tardi, realizza il suo primo gol portando i rossoblu in vantaggio sul Pescara (la gara termina 1-1). Il 27 novembre è protagonista della vittoria contro la Juventus, in cui segna una doppietta nel 3-1 finale. Quattro giorni dopo, va in gol per la prima volta in Coppa Italia sbloccando il punteggio nella sfida col Perugia (vinta 4-3 dalla sua squadra).
Il giovane argentino si impone tra le rivelazioni del campionato, contribuendo alla salvezza del Grifone, nonostante un calo di rendimento nel girone di ritorno.
Fiorentina e Cagliari
Nell'agosto 2017 è acquistato dalla Fiorentina per 18 milioni di euro. La prima stagione in maglia viola è molto positiva con un bottino di 14 gol e con l'apice della sua prima tripletta nel campionato italiano, il 29 aprile 2018 al Franchi, che permette ai gigliati di battere per 3-0 un Napoli impegnato nella corsa allo scudetto: il risultato costa, di fatto, ai partenopei la possibile conquista del titolo.
Nella seconda annata, al contrario, offre un rendimento negativo che lo porta a realizzare solo 6 gol in campionato, con la Fiorentina che otterrà la salvezza solo all'ultima giornata; in Coppa Italia si segnala per la doppietta nella goleada 7-1 inflitta alla Roma a Firenze.
Il 30 agosto 2019 Simeone si trasferisce al Cagliari con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 16 milioni di euro. Il 1º settembre esordisce con la maglia dei sardi nella partita persa in casa contro l'Inter (1-2). Il 15 settembre, in casa del Parma, segna il suo primo gol nella gara vinta per 3-1 dai sardi. Dopo una prima parte di stagione altalenante, al rientro dal lockdown va a segno per quattrogare consecutive, andando per la terza volta in doppia cifra per un totale di 12 reti complessive.
L'anno successivo inizia bene per lui (che segna pure una doppietta nel successo per 2-3 contro il Torino), per poi calare alla distanza, terminando la stagione con 6 gol segnati.
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Nella partita di esordio nella Serie A italiana, Giovanni Simeone ha segnato dei gol?
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Nell'estate 2016 arriva in Europa, venendo acquistato dal Genoa per 3 milioni. Esordisce in Serie A il 18 settembre, nella partita che vede i liguri sconfitti per 2-0 dal Sassuolo. Dal momento che il Genova è una squadra ligure, Giovanni Simeone non può avere segnato alcun gol.
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"no"
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Biografia
Figlio di un interprete di lingua russa, comincia la sua carriera come progettista di software di base presso l'Olivetti di Ivrea per conto di una software house, la General System di Milano. A 20 anni sposa l'inglese Elizabeth Clare Birks, che si occupava della traduzione di manuali tecnici presso la stessa Olivetti. Nel 1976 hanno un figlio, Davide. La loro separazione avviene negli anni novanta. Nel maggio 2014 sposa in seconde nozze Elena Sabina Del Monego, ex dipendente di Webegg, con la quale ha il secondogenito, Francesco.
Casaleggio ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Webegg S.p.A., un «gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in rete» «che ha come obiettivo il posizionamento delle aziende in rete». Webegg era nata come joint venture tra Finsiel e Olivetti, ma nel giugno 2002 quest'ultima ha ceduto la propria quota e il 59,8% del controllo è passato a I.T. Telecom Spa, a sua volta controllata al 100% da Telecom Italia. Due anni prima Telecom Italia aveva anche dato vita a Netikos Spa, in cui Casaleggio faceva parte del consiglio di amministrazione assieme a Michele Colaninno, secondogenito di Roberto. Nel 2003 Casaleggio viene sollevato dalla carica di amministratore delegato dagli azionisti Webegg «non condividendone la politica commerciale e gestionale attuata». Al suo posto subentra Giuseppe Longo, ex amministratore delegato di TeleAp, società acquisita in precedenza dal Gruppo Webegg. Tuttavia Casaleggio continua a ricoprire incarichi societari in controllate di Telecom Italia: Telemedia Applicazioni e Software Factory.
Nel 2004 Casaleggio si candida alle elezioni nel comune in cui risiede, Settimo Vittone, con la lista civica Per Settimo guidata da Vito Groccia; ottiene sei voti e la sua lista risulta terza su tre contendenti. Secondo Panorama, Groccia era vicino a Forza Italia. Casaleggio ha successivamente replicato, in polemica con il periodico, che la lista civica non era legata a nessun partito. Sempre nel 2004, fonda la Casaleggio Associati s.r.l. assieme ad altri ex dirigenti Webegg, tra cui Enrico Sassoon, fondatore di una società di consulenza partner di Bipop Carire, Hewlett-Packard, Italcementi, Montedison e Philip Morris. Nello stesso anno Casaleggio è anche partner della BTM Corporation (Business Technology Management Corporation), colosso tecnologico americano che ha tra i propri clienti JPMorgan Chase, PepsiCo, Marriott Hotel, American Financial Group, BNP Paribas, IBM, Best Western.
Dal 2005 cura, insieme al figlio Davide, il blog di Beppe Grillo; inoltre è stato editore di alcuni libri di Grillo. Fino al 2010 si è occupato anche del blog di Antonio Di Pietro, dell'isola su Second Life dell'Italia dei Valori e del sito dell'editore Chiarelettere, con cui la collaborazione si interrompe nel 2013. A partire dal 2006 la sua azienda svolge studi e ricerche sull'e-commerce in Italia, che presenta in un convegno tenuto ogni anno a Milano in primavera. Tra il 2007 e il 2008 ricopre gratuitamente l'incarico di consigliere del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per lo studio delle attività inerenti alla comunicazione istituzionale nel governo Prodi II. Nel 2007 la Casaleggio Associati pubblica il video Prometeus - La Rivoluzione dei media, tradotto in diverse lingue. Il video viene ripreso da organi di informazione del settore come Wired e ReadWrite. Nel 2008 viene divulgato il filmato promozionale Gaia: il futuro della politica, in cui l'utilizzo del blog beppegrillo.it per l'organizzazione della manifestazione V-Day nel 2007 viene accostato all'uso di vari altri mezzi di comunicazione nel corso della storia, dalle strade dell'Impero romano all'uso del web da parte di Barack Obama nelle elezioni statunitensi del 2008.
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Davide Casaleggio era maggiorenne quando il padre si sposò in seconde nozze con Elena Sabina Del Monego?
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Nel 1976 hanno un figlio, Davide. La loro separazione avviene negli anni novanta. Nel maggio 2014 sposa in seconde nozze Elena Sabina Del Monego.
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Biografia
Primi anni
Il padre, originario di Vimercate, faceva il musicista suonando il pianoforte in gruppi brianzoli, la madre, originaria di Palermo, ha lavorato come operaia metalmeccanica. I due si sono separati, il padre ha sofferto di disturbo bipolare ed è morto nel 2009 per arresto cardiaco. Ha un fratellastro maggiore da parte di padre.
Dopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente un alberghiero senza ottenere il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per iniziare a lavorare, tra le altre cose come muratore. Alla fine si è dedicato alla musica, principalmente al freestyle. In quel periodo, Emiliano Rudolf veniva chiamato Emilietto (o Emilietto lo zarro); successivamente nel 2007 mentre partecipava al contest di freestyle Tecniche Perfette adotta il nome di Emis Killa:
Prime pubblicazioni (2007-2011)
Nel 2007 Emis Killa si iscrive al concorso di freestyle Tecniche Perfette dove risulta vincitore. Successivamente ha firmato un contratto con l'etichetta discografica indipendente Blocco Recordz, con la quale ha pubblicato i mixtape Keta Music (2009), Champagne e spine (2010) e The Flow Clocker Vol. 1 (2011).
Nel 2011 firma un contratto con la Carosello e il 19 dicembre dello stesso anno pubblica per il download digitale l'EP Il peggiore, la cui produzione artistica è curata da Big Fish. Nello stesso periodo Emis Killa cura un remix ufficiale di I Need a Dollar di Aloe Blacc, diffuso dalle stazioni radiofoniche italiane.
L'erba cattiva (2012-2013)
Il 24 gennaio 2012 pubblica l'album di debutto L'erba cattiva, che debutta alla quinta posizione della classifica italiana degli album, rimanendo in classifica per oltre un anno, e nella top 20 per i primi 3 mesi. All'album hanno collaborato vari artisti della scena hip hop italiana, come Fabri Fibra, Gué Pequeno, Tormento e Marracash. Dopo 16 settimane dall'uscita, il disco è ritornato nella top 10 dei dischi più venduti salendo fino alla quarta posizione, il punto più alto raggiunto dall'album.
Il secondo singolo estratto, Parole di ghiaccio, ha ottenuto un immediato successo e il video musicale ha ricevuto in meno di due settimane 2,5 milioni di visite su YouTube, record per la musica italiana, 5 milioni di visite in meno di un mese e 10 milioni in tre mesi. In seguito al terremoto dell'Emilia del 2012, Emis Killa lancia il progetto Rap per l'Emilia, volto alla raccolta di fondi per la ricostruzione del liceo Galileo Galilei di Mirandola, andato distrutto con il sisma: tale intento si concretizza con la realizzazione di Se il mondo fosse, singolo prodotto da Big Fish e realizzato con la partecipazione dei Club Dogo, di J-Ax e di Marracash, oltre a Emis Killa. Pubblicato digitalmente il 30 giugno 2012, il singolo è stato presentato dal vivo lo stesso giorno nel corso della terza giornata degli MTV Days dai sette artisti e in seguito è stato certificato disco di platino dalla FIMI.
Il 20 novembre 2012 il rapper ha pubblicato una riedizione di L'erba cattiva, denominata Gold Version e contenente il singolo inedito Il king, impiegato come colonna sonora del film I 2 soliti idioti, e Più rispetto, con la partecipazione di Bassi Maestro.
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Qual è la posizione più alta raggiunta nel 2012 dall'album di debutto di Emis Killa nella top 10 dei dischi più venduti?
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Il 24 gennaio 2012 Emis Killa pubblica l'album di debutto "L'erba cattiva", che debutta alla quinta posizione della classifica italiana degli album. Dopo 16 settimane dall'uscita, il disco è ritornato nella top 10 dei dischi più venduti salendo fino alla quarta posizione, il punto più alto raggiunto dall'album.
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"4ª",
"Quarta posizione",
"Quarto posto",
"Quarta",
"4",
"4°"
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una parola
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Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 – Noordwijk, 6 maggio 1952) è stata una pedagogista, educatrice e medica italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.
Biografia
I primi anni
Figlia di Alessandro Montessori, emiliano, e di Renilde Stoppani, marchigiana, Maria nacque nel 1870 in un'abitazione al numero civico 10 di Piazza Mazzini a Chiaravalle, a pochi chilometri da Ancona. La sua casa natale è oggi una casa-museo dedicata alla sua figura. I genitori erano persone istruite e sensibili alle nuove idee politiche, che parlavano di unità italiana.
Il padre Alessandro era nato a Ferrara e, dopo aver lavorato come impiegato di concetto nelle saline di Comacchio, negli anni settanta era stato trasferito a Chiaravalle per un lavoro di controllo. È in questo luogo che incontrò la donna con la quale poi si sarebbe sposato, Renilde Stoppani. Nei suoi scritti il padre ci dà preziose informazioni sulla crescita e sullo sviluppo di Maria.
La madre Renilde (1840-1912) era originaria di Monte San Vito, paese nelle vicinanze di Chiaravalle, e proveniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri; era una donna istruita e amava molto la lettura. Come il padre, anche lei era cattolica, con una spiccata simpatia per gli ideali risorgimentali. Per parte di madre, Maria era nipote di Antonio Stoppani, abate e naturalista, ancor oggi celebre per essere stato autore del fortunato volume Il Bel Paese. La giovane Maria Montessori ebbe nell'abate Stoppani un punto di riferimento e nella madre un costante sostegno alle sue idee innovative e alle sue scelte di vita insolite per l'epoca, anche in contrasto con un certo conservatorismo del padre.
Maria Montessori rimase legata alla sua terra natale: nel 1971 il figlio Mario, durante la posa della prima pietra della nuova scuola Montessori di Ancona, raccontò che la madre, al ritorno dall'India, nell'estate del 1950, aveva espresso il desiderio di rivedere i luoghi in cui era vissuta. Con il figlio infatti si recò ad Ancona e a Chiaravalle, dove disse: Adesso sono contenta; adesso anche se muoio ho rivisto il mio paese. Inoltre, nel febbraio del 1906 scrisse un Proclama alle donne italiane, quasi interamente dedicato ad Ancona, in cui descrive la città osservandola dall'alto del Monte (si intende il Conero).
Nel febbraio del 1873 Alessandro venne trasferito a Firenze, dove rimarrà con la famiglia per due anni. Pochi anni dopo la famiglia affrontò un altro trasferimento: a Roma, divenuta da poco capitale, Maria venne iscritta alla scuola preparatoria comunale di Rio Ponte.
Fin da piccola Maria si era dimostrata vivace. Gli studi elementari non erano stati molto brillanti, a causa di problemi di salute tra cui una lunga rosolia. Studiò francese e pianoforte, che abbandonò presto. Verso gli 11 anni cominciò ad appassionarsi agli studi. La sua passione giovanile era l'arte drammatica. Eccellente in italiano, presentava però lacune in grammatica e matematica. Nel febbraio del 1884 si era aperta a Roma una scuola governativa femminile: la "Regia scuola tecnica" (oggi Istituto Tecnico "Leonardo Da Vinci", in via degli Annibaldi). La fondazione di questa scuola rientrava nel piano di politica scolastica dell'Italia post-unitaria. Maria fu tra le prime dieci alunne e si diplomò con 137/160.
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Chi è Renilde Stoppani per Pietro, figlio di Maria Montessori?
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i genitori di Maria Montessori erano Renilde Stoppani e Antonio Stoppani, perciò il figlio di Maria, Pietro, riconosce Renilde Stoppani come nonna
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"La nonna",
"Nonna"
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Tre volte vincitore del Nastro d'argento come attore protagonista e non protagonista e premiato nel 2021 con il David di Donatello alla carriera, ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, assieme ad attori quali Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Giorgio Porcaro, Mauro Di Francesco ed Ernst Thole.
Biografia
Nasce a Milano, in via Carlo Dolci, il 20 maggio del 1955, figlio di Matteo, un calzolaio originario di Vieste (in provincia di Foggia), e Rosa, una costumista originaria di Como, impiegata presso il Derby Club, uno tra i più celebri locali notturni milanesi attivi tra gli anni sessanta e settanta. Diego nasce nel quartiere di viale Aretusa, nella periferia occidentale di Milano, ma cresce nel quartiere popolare delle Case Minime, vicino al quartiere Lorenteggio, dove abitavano i nonni paterni. Il suo amico d'infanzia del quartiere è stato l'attore Ugo Conti.
Il Derby Club
Gli zii di Diego, Gianni e Angela Bongiovanni, sono i proprietari del celebre Derby Club di Milano. Nel locale la madre Rosa fa la guardarobiera e perciò fin da piccolo Abatantuono cresce nell'ambiente del cabaret, assistendo alle prove degli artisti del locale.
Durante l'adolescenza incomincia a frequentare il locale di sera e a svolgere la mansione di tecnico delle luci, mentre durante il giorno frequenta l'Istituto Tecnico Industriale. Come tecnico delle luci viene adottato da I Gatti di Vicolo Miracoli, che lo portano con loro in giro per le serate.
Qui si impone con un personaggio comico inventato da Giorgio Porcaro: l'immigrato meridionale a Milano. Con loro due e Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole, e altri, Enzo Jannacci e Beppe Viola formano il "Gruppo Repellente", con il quale mettono in piedi lo spettacolo La tappezzeria, in seguito al quale il gruppo partecipa al programma televisivo trasmesso dalla sede milanese di Raidue Saltimbanchi si muore.
Il cinema
Il primo approccio con il cinema avviene grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli che lo portano con loro a fare un provino. Qui viene notato dal regista Romolo Guerrieri che gli offre una parte nel film Liberi armati pericolosi. Dopo una serie di partecipazioni a film commedie quali Saxofone, Prestami tua moglie, Fantozzi contro tutti e Il pap'occhio, la prima vera parte da protagonista la ottiene su insistenza di Monica Vitti al suo fianco ne Il tango della gelosia (1981) di Steno, decretando così il successo del personaggio del "terrunciello" che lo porterà a firmare il contratto per I fichissimi ed Eccezzziunale... veramente del figlio di Steno, Carlo Vanzina (con cui aveva già lavorato assieme ai Gatti di Vicolo Miracoli in Arrivano i gatti e Una vacanza bestiale), che lo consacra definitivamente in tale ruolo e per il quale registra anche la colonna sonora, cantando la canzone omonima. Con Vanzina lavorerà ancora in Viuuulentemente mia, Il ras del quartiere, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, 2061 - Un anno eccezionale e Buona giornata.
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Diego Abatantuono ha iniziato a lavorare prima o dopo il compimento della maggiore età?
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Durante l'adolescenza incomincia a frequentare il locale di sera e a svolgere la mansione di tecnico delle luci, mentre durante il giorno frequenta l'Istituto Tecnico Industriale.
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"prima"
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Antonio Diodato, conosciuto semplicemente come Diodato (Aosta, 30 agosto 1981), è un cantautore italiano, vincitore del Festival di Sanremo 2020 con il brano Fai rumore.
Biografia
Primi anni
Nasce ad Aosta da padre salernitano e madre tarantina e cresce a Taranto.
I suoi primi lavori sono stati realizzati a Stoccolma, dove ha partecipato a una compilation lounge prestando la voce al brano Libiri (che in realtà avrebbe dovuto chiamarsi Liberi ma venne storpiato dai produttori svedesi) con i DJ svedesi Sebastian Ingrosso e Steve Angello, che qualche anno dopo avrebbero formato gli Swedish House Mafia insieme ad Axwell. Tornato in Italia, si è laureato al DAMS dell'Università degli Studi Roma Tre in cinema, televisione e nuovi media.
E forse sono pazzo
Nel 2007 ha pubblicato un EP autoprodotto presentato al MEI di Faenza. Nel 2010 ha inciso il singolo Ancora un brivido. Tramite il produttore Daniele Tortora (già con Afterhours, Roberto Angelini, Niccolò Fabi e Planet Funk) riceve la prima offerta discografica e incide il disco E forse sono pazzo nell'aprile 2013, che viene recensito positivamente dalle più importanti riviste italiane come la Repubblica XL e Il mucchio. Il video musicale del singolo Ubriaco viene selezionato da MTV New Generation.
Il 1º maggio 2013 si esibisce al concerto del Primo Maggio di Taranto a sostegno del risanamento ambientale, mentre nel settembre seguente partecipa alla colonna sonora del film Anni felici di Daniele Luchetti con una reinterpretazione di Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André. Nell'autunno 2013 si esibisce anche nel programma radiofonico Radio 2 Social Club e Stereonotte.
Nel dicembre 2013 viene selezionato per partecipare al Festival di Sanremo 2014 nella sezione "Nuove Proposte" con il brano Babilonia. Il 19 e 21 febbraio 2014 quindi è sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per la kermesse canora in cui arriva secondo nella classifica finale della sezione dietro Rocco Hunt e in cui riceve il premio della giuria di qualità presieduta da Paolo Virzì. In concomitanza con il Festival viene pubblicata la riedizione di E forse sono pazzo.
Nel periodo successivo viene invitato da Fabio Fazio a partecipare alla trasmissione di Rai 3 Che tempo che fa, in cui canta dal vivo, in collegamento da diversi luoghi d'Italia, importanti capolavori della musica italiana in chiusura della puntata serale domenicale del programma. Nel dicembre 2013, in occasione del Medimex di Bari, ha vinto il premio Deezer come miglior artista dell'anno.
A ritrovar bellezza
Nel giugno 2014 ha trionfato nella categoria "Best New Generation" agli annuali MTV Awards, esibendosi per l'occasione con il singolo Se solo avessi un altro. Nel mese di settembre ha vinto il premio De André con la sua versione di Amore che vieni, Amore che vai, per la miglior reinterpretazione dell'opera del cantautore genovese.
Il 27 ottobre 2014 è uscito il suo secondo lavoro discografico, intitolato A ritrovar bellezza, nel quale sono presenti cover degli anni sessanta. L'album viene preceduto dal singolo Eternità, brano originariamente cantato da I Camaleonti e da Ornella Vanoni al Festival di Sanremo 1970. Nel 2015 esce il secondo singolo dall'album, una reinterpretazione del brano Piove (ciao ciao bambina) di Domenico Modugno (brano vincitore del Festival di Sanremo 1959) per il quale è stato realizzato un video.
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Quanti lavori discografici ha fatto Diodato fino al 2014?
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Antonio Diodato è un cantautore italiano. Tramite il produttore Daniele Tortora riceve la prima offerta discografica e incide il disco "E forse sono pazzo" nell'aprile 2013. Il 27 ottobre 2014 è uscito il suo secondo lavoro discografico, intitolato A ritrovar bellezza.
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La S.P.A.L., acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor, è una società calcistica italiana con sede nella città di Ferrara. Il club milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano di calcio.
Fondata nel 1907 come circolo religioso-culturale Ars et Labor, divenne in breve tempo polisportiva, affiliando la propria sezione calcistica alla FIGC nel 1910 con la denominazione Ferrara Foot-Ball Club. Il ramo sportivo si separò dal circolo il 15 marzo 1913 costituendosi come Società Polisportiva Ars et Labor, con la squadra di calcio che si allineò a tale denominazione a partire dal 1919.
È il sodalizio più prestigioso della città di appartenenza: nella sua storia ha preso parte a 24 edizioni del massimo campionato italiano, di cui 19 della moderna Serie A a girone unico, ottenendo come miglior risultato il 5º posto al termine della stagione 1959-1960. Si colloca al 26º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 27º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club calcistici italiani secondo i criteri della FIGC, è stata insignita dal CONI della Stella d'oro al merito sportivo nel 1974 e del Collare d'oro al merito sportivo nel 2019. Nel palmarès annovera due campionati di Serie B vinti nelle stagioni 1950-1951 e 2016-2017, la Coppa Italia Serie C 1998-1999 e una Supercoppa di Lega Pro vinta nel 2016; in ambito internazionale si è aggiudicata l'ultima edizione della Coppa dell'Amicizia, nel 1968. Ha inoltre raggiunto la finale della Coppa Italia 1961-1962.
Dal 1928 gli Estensi disputano le partite interne allo stadio Comunale, intitolato nel 1982 all'ex presidente Paolo Mazza. I colori sociali sono il bianco e l'azzurro, mutuati dallo stemma dei Salesiani di San Giovanni Bosco.
Storia
Le origini: dal Circolo Ars et Labor alla S.P.A.L.
Le più antiche tracce del calcio a Ferrara risalgono al 1896, con la costituzione di una squadra nell'ambito della Palestra Ginnastica Ferrara. Questa parteciperà più volte al campionato nazionale di calcio organizzato dalla Federazione Ginnastica d'Italia: una competizione tuttavia mai riconosciuta come ufficiale dalla FIF (l'odierna FIGC, sorta nello stesso anno), poiché non disputata secondo le regole del gioco del calcio dell'IFAB, ma con quelle della variante italiana nota come calcio ginnastico. A seguire, agli inizi del Novecento sorsero in città numerose altre formazioni, tra cui Unione Sportiva Ferrarese, Pro Juventus Ferrara, Audax Ferrara, Ferrara Football Club ed Eridania Football Club.
Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la Società Polisportiva Ars et Labor vide la luce nel marzo 1907 per iniziativa del sacerdote salesiano Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato Ars et Labor (in latino "Arte e Lavoro") che nel giro di un paio d'anni divenne Circolo Ars et Labor, dando mandato a don Pastorino, padre catechista del seminario, di aggiungere alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad atletica, ginnastica e ciclismo. I colori sociali adottati furono il bianco e l'azzurro, mutuati dallo stemma della Società Salesiana di San Giovanni Bosco. Il ramo sportivo del Circolo Ars et Labor divenne indipendente da quello artistico il 15 marzo 1913, costituendosi autonomamente come Società Polisportiva Ars et Labor. La sezione calcistica fu istituita nel maggio 1910: inizialmente la squadra di calcio assunse la denominazione di Ferrara Foot-Ball Club, abbandonandola nel 1919 con la fine della prima guerra mondiale, allorché anche la sezione calcistica uniformò il suo nome a quello della polisportiva. Il debutto della denominazione Società Polisportiva Ars et Labor avvenne in occasione di una partita interna disputata contro la Triestina il 16 giugno 1919, persa per 1 a 4; la prima vittoria della formazione estense giunse il 18 agosto del medesimo anno, a spese della stessa Triestina, per 1 a 0.
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Quante volte la S.P.A.L. ha vinto il campionato di Serie B fino al 2024?
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La S.P.A.L. ha vinto il campionato di Serie B due volte nella sua storia. La prima vittoria è avvenuta nella stagione 1950-1951, mentre la seconda è stata ottenuta nella stagione 2016-2017. Queste informazioni sono esplicitamente indicate nell'articolo, che elenca i titoli principali vinti dalla squadra, inclusi i campionati di Serie B. Pertanto, il numero totale di vittorie della S.P.A.L. in Serie B fino al 2024 è 2.
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un numero
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Capocannoniere del torneo è stato Gonzalo Higuaín (Napoli) con 36 reti, stabilendo così il nuovo primato della Serie A a girone unico, superando il precedente record di 35 gol stabilito da Gunnar Nordahl nell'edizione 1949-1950.
Stagione
Il campionato è iniziato il 22 agosto 2015 con gli anticipi della prima giornata e si è concluso il 15 maggio 2016. Sono stati calendarizzati cinque turni infrasettimanali: il 23 settembre, il 28 ottobre 2015, il 6 gennaio, il 3 febbraio e il 20 aprile 2016. Sono programmate soste per il 6 settembre, l'11 ottobre, il 15 novembre 2015 e il 27 marzo 2016 per consentire lo svolgimento degli incontri tra squadre nazionali, mentre il 27 dicembre 2015 e il 3 gennaio 2016 il campionato si è fermato per la sosta natalizia.
Il numero di squadre e le modalità di qualificazione alle competizioni organizzate dall'UEFA sono le stesse della stagione precedente. Al termine del campionato, le prime tre squadre classificate ottengono il diritto a partecipare alla Champions League 2016-2017, le prime due alla fase a gironi e la terza al turno di play-off o al terzo turno di qualificazione, a seconda dei risultati delle coppe europee; la quarta e la quinta in graduatoria, invece, potranno iscriversi all'Europa League 2016-2017, unitamente alla formazione vincitrice della Coppa Italia. La sesta classificata avrà diritto a partecipare all'Europa League nel caso in cui la trionfatrice nella coppa nazionale sia già ammessa alle competizioni europee. Come nella passata stagione, in virtù della modifica del regolamento dell'UEFA Europa League, la quarta classificata del campionato e la vincitrice della coppa nazionale accederanno direttamente alla fase a gironi della seconda competizione continentale per club. Qualora la vincitrice della coppa ottenga in campionato un piazzamento valido per la partecipazione alla UEFA Champions League, la quinta classificata del torneo accederà direttamente alla fase a gironi dell'Europa League, mentre la sesta classificata accederà al terzo turno di qualificazione della medesima manifestazione.
Le prime otto classificate accederanno direttamente agli ottavi di finale, da disputare in casa, della Coppa Italia 2016-2017 in quanto teste di serie. Nel caso in cui la vincente della Coppa Italia 2015-2016 non dovesse arrivare nelle prime otto posizioni sarebbe l'ottava del campionato a non essere ammessa agli ottavi.
A sostituire Cagliari, Cesena e Parma (quest'ultimo ulteriormente retrocesso in Serie D per fallimento), retrocesse in Serie B nella stagione precedente, il 114º campionato italiano di calcio vede al loro posto il Carpi e il Frosinone, che fanno il loro esordio assoluto in Serie A, e il Bologna, tornato nella massima serie dopo una stagione di assenza. Era dal 1993-94 che non si presentavano al via ben due matricole: all'epoca furono il Piacenza e la Reggiana a debuttare insieme nella massima serie. Novità in fatto d'impianti per l'Udinese, che da questa stagione gioca nel rinnovato Friuli di Udine.
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Sulla base dei risultati del Campionato di calcio di serie A 2015-2016, quante squadre in totale hanno avuto il diritto di partecipare alle Coppe europee UEFA (Champions League ed Europa League) del 2016-2017?
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Al termine del campionato 2015-2016, le prime tre squadre classificate ottengono il diritto a partecipare alla Champions League 2016-2017, la quarta e la quinta in graduatoria, invece, potranno iscriversi all'Europa League 2016-2017, unitamente alla formazione vincitrice della Coppa Italia. La sesta classificata avrà diritto a partecipare all'Europa League nel caso in cui la trionfatrice nella coppa nazionale sia già ammessa alle competizioni europee. Perciò in tutto sono 6 le squadre che parteciperanno alle competizioni europee Uefa nel 2016-2017.
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"6",
"sei"
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Diretta dai Manetti Bros., la serie vede protagonista Coliandro, interpretato da Giampaolo Morelli. Ideatore della serie è lo scrittore Carlo Lucarelli: Coliandro – un poliziotto con tratti molto diversi dai tradizionali investigatori della fiction e della narrativa italiana – è una sua creazione e, prima della trasposizione televisiva, negli anni 90 del XX secolo il personaggio era stato il protagonista di alcuni suoi romanzi gialli.
Nonostante sia una serie TV, ogni episodio de L'ispettore Coliandro è girato come film TV a sé stante, alludendo ogni volta a un diverso genere cinematografico e con molte citazioni verso alcuni modelli ispiratori, tra cui le pellicole di genere interpretate negli anni 70 e 80 da Tomas Milian nel ruolo dell'ispettore Nico Giraldi, o i classici polizieschi di Clint Eastwood nei panni dell'ispettore Harry Callaghan.
Trama
Coliandro è un giovane ispettore, in servizio alla questura di Bologna, che si ritrova sempre invischiato suo malgrado in vicende più grandi di lui. Coliandro non si tira mai indietro, ma la sua sbadataggine e la sua incapacità investigativa finiscono inevitabilmente per cacciarlo nei guai.
Nel corso delle sue indagini Coliandro riceve l'aiuto dei colleghi, gli ispettori Trombetti e Gamberini e l'agente Gargiulo, mentre a mettergli costantemente i bastoni fra le ruote ci sono il suo superiore, il commissario De Zan, e la dottoressa Longhi, sostituto procuratore, i quali non hanno mai visto di buon occhio le iniziative personali di Coliandro e non nutrono grande stima di lui. In ogni indagine l'ispettore è aiutato da una ragazza sempre diversa, che è in qualche modo coinvolta nel caso da risolvere. Coliandro si prende sempre un'infatuazione per la ragazza di turno e si illude di poter iniziare una relazione sentimentale stabile con lei ma, alla fine della vicenda, il più delle volte l'ispettore si ritrova solo e deluso.
Anche se riesce ogni volta, in un modo o nell'altro, a venire a capo dell'indagine (ma sempre e solo grazie alla sua testardaggine e a provvidenziali colpi di fortuna), nessuno gliene rende mai merito. Alla fine l'ispettore è sempre costretto, suo malgrado, a subire punizioni per via del suo operato giudicato "poco professionale".
Episodi
Personaggi e interpreti
Ispettore Coliandro (stagioni 1-8), interpretato da Giampaolo Morelli.
Vice ispettore Trombetti (stagione 1), interpretato da Enrico Silvestrin.
Sostituto procuratore Longhi (stagioni 1-8), interpretata da Veronika Logan.
Agente/Ispettore capo Gargiulo (stagioni 1-7), interpretato da Giuseppe Soleri.
Commissario De Zan (stagioni 1-8), interpretato da Alessandro Rossi.
Ispettore Borromini (stagioni 1-8), interpretato da Massimiliano Bruno.
Ispettore Gamberini (stagioni 2-8), interpretato da Paolo Sassanelli.
Agente Balboni (stagione 2, guest 3), interpretata da Enrica Ajò.
Sovrintendente/Ispettore Bertaccini (stagioni 3-8), interpretata da Caterina Silva.
Vicedirigente Paffoni (stagioni 5-8), interpretata da Luisella Notari.
Sovrintendente/Ispettore Buffarini (stagioni 5-8), interpretata da Benedetta Cimatti.
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In quante stagioni de L'ispettore Coliandro ha recitato Paolo Sassanelli nel ruolo dell'ispettore Gamberini?
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Paolo Sassanelli ha recitato nel ruolo dell'Ispettore Gamberini nella serie Tv L'ispettore Coliandro nelle stagioni 2-8, dunque in 7 stagioni in totale.
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"Sette stagioni.",
"Sette",
"7"
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Originario di Bibano, frazione di Godega di Sant'Urbano, è stato presidente della provincia di Treviso dal 10 giugno 1998 al 19 aprile 2005, nonché vicepresidente della giunta regionale del Veneto dal 19 maggio 2005 al 5 giugno 2008, con deleghe al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta, e dall'8 maggio 2008 al 16 aprile 2010 ha ricoperto l'incarico di ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Berlusconi IV.
Membro storico della Lega Nord, è oggi uno degli esponenti di spicco della corrente più progressista della Lega per Salvini Premier.
Biografia
Famiglia e studi
Figlio di Giuseppe e di Carmela Lisetto, dopo essersi diplomato alla Scuola enologica di Conegliano, si è laureato in Scienze della Produzione Animale presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Udine. Dopo aver iniziato con la festa di diploma organizzata da lui, per ben dodici anni ha lavorato come PR per diverse discoteche della sua zona come il “Manhattan” di Godega di Sant’Urbano, il “Diamantik” di Gaiarine, il “Kolossal” di Spresiano o il “Desirèe” a Caorle, oltre a svariati altri lavori, tra cui "il cameriere, l'uomo delle pulizie, il muratore, il docente privato di chimica, l'istruttore di equitazione, l'operaio in un’impresa di pellami.
Vita privata
È sposato dal 1999 con Raffaella Monti, segretaria d'azienda; la coppia non ha figli.
Carriera politica
Gli inizi
Alle elezioni amministrative del 1993 viene eletto consigliere comunale a Godega di Sant'Urbano tra le liste della Lega Nord-Liga Veneta.
Alle elezioni regionali in Veneto del 1995 è stato candidato, nel listino bloccato del candidato presidente della Lega Nord Alberto Lembo, però senza essere eletto in consiglio regionale del Veneto. In quello stesso anno entrò nel consiglio provinciale di Treviso, ricoprendo anche la carica di assessore all'agricoltura.
Successivamente, alle elezioni provinciali del 1998 a Treviso si candida, e viene eletto nel giugno 1998, Presidente della Provincia di Treviso. Nel 1998 Zaia risultò essere il più giovane Presidente della Provincia eletto in Italia, avendo appena compiuto trent'anni.
Alle elezioni provinciali del giugno 2002 fu rieletto Presidente della Provincia di Treviso, carica che mantiene fino al 19 maggio 2005, quando decide di lasciare l'incarico per ricoprire quello di vicepresidente della Regione Veneto.
Il 19 maggio 2005 viene nominato vicepresidente della Regione Veneto con deleghe regionali al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta, nella giunta del forzista Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto.
Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
L'8 maggio 2008 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel quarto governo Berlusconi, incarico che mantiene fino al 16 aprile 2010.
La prima questione che dovette affrontare da ministro fu l'esportazione del Brunello di Montalcino negli Stati Uniti, vietata dopo che erano state trovate alcune partite di vino con certificazione falsa. In quell'occasione, Zaia rese il governo garante della qualità del rinomato vino toscano.
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Quante volte Luca Zaia è stato eletto presidente della provincia di Treviso dal 1998 al 2005?
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Nel 1998 Zaia risultò essere il più giovane Presidente della Provincia eletto in Italia, avendo appena compiuto trent'anni. Alle elezioni provinciali del giugno 2002 fu rieletto Presidente della Provincia di Treviso, carica che mantiene fino al 19 maggio 2005, quando decide di lasciare l'incarico per ricoprire quello di vicepresidente della Regione Veneto.
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Considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è una delle artiste italiane dalla carriera più longeva: in attività dal 1956, ha pubblicato 112 lavori (tra album, EP e raccolte) e rientra tra le cantanti con il maggior numero di vendite, con oltre 55 milioni di dischi.
Dotata di uno stile interpretativo molto personale e sofisticato, che le conferisce una timbrica vocale fortemente riconoscibile, Ornella Vanoni vanta un ampio e poliedrico repertorio, che spazia dalle Canzoni della mala degli esordi al pop d'autore, alla bossa nova (degna di nota la realizzazione insieme a Toquinho e Vinícius de Moraes dell'album La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria nel 1976) e al jazz, collaborando con alcuni dei più noti jazzisti: George Benson, Michael Brecker, Randy Brecker, Ron Carter, Eliane Elias, Gil Evans, Steve Gadd, Herbie Hancock, Chris Hunter, Lee Konitz e Herbie Mann.
Durante la sua carriera sessantennale hanno scritto per lei molti tra i più importanti autori, non solo italiani, e ha collaborato con numerosi artisti, tra i quali Gino Paoli, Dario Fo, New Trolls, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Sergio Bardotti, Mogol, Giorgio Calabrese, Franco Califano, Bruno Lauzi, Grazia Di Michele, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (con Casa bianca) e piazzandosi per tre volte al 4º posto, nel 1967 (con La musica è finita), nel 1970 (con Eternità) e nel 1999 (con Alberi): in quest'ultima edizione, Ornella Vanoni è stata la prima artista nella storia del Festival a ricevere il Premio Città di Sanremo alla carriera. È anche l'unica donna e il primo artista ad aver vinto due Premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte), e l'unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Ha inoltre vinto una Targa Tenco, che porta complessivamente a tre il numero di riconoscimenti a lei assegnati dal Club Tenco. Nel 2022 le viene conferito il Premio Tenco Speciale, creato appositamente per l'artista. Ha vinto due volte il Premio Lunezia ed è stata insignita di altri importanti riconoscimenti e onorificenze.
Biografia
Gli esordi
Figlia di un industriale farmaceutico, Nino, e di Mariuccia, dopo avere studiato dalle Orsoline, frequenta diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra con il desiderio di diventare estetista.
Tornata a Milano si iscrive nel 1953 all'Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler; in breve ne diviene l'allieva prediletta, nonché la compagna.
Nel 1956 debutta come attrice in Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello.
Il suo debutto canoro risale invece al 13 aprile 1957, data della prima rappresentazione al Piccolo de I Giacobini di Federico Zardi, opera in cui interviene durante i cambi di scena cantando un paio di ballate della Rivoluzione francese (Les rois s'en voint e La Seine est rouge), interpretate con piglio insolito e spigoloso.
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Qual è stata la più alta posizione in classifica raggiunta da Ornella Vanoni nelle otto edizioni del Festival di Sanremo a cui ha partecipato fino al 2024?
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Ornella Vanoni ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (con Casa bianca) e piazzandosi per tre volte al 4º posto, nel 1967 (con La musica è finita), nel 1970 (con Eternità) e nel 1999 (con Alberi). Dunque la posizione più alta è stata il secondo posto raggiunto nel 1968.
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"2",
"Seconda",
"seconda posizione",
"secondo posto",
"2° posto",
"2ª",
"2ª posizione",
"2°"
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La serie è distribuita all'estero da Fremantle in versione sottotitolata e con il titolo My Brilliant Friend nei paesi anglofoni.
La seconda stagione, basata su Storia del nuovo cognome, secondo romanzo della tetralogia, è stata ufficialmente confermata il 4 dicembre 2018, le riprese sono iniziate a marzo 2019 per una durata di sei mesi e la messa in onda in Italia è iniziata su Rai 1 il 10 febbraio 2020.
La terza stagione, ancora in otto episodi e basata su Storia di chi fugge e di chi resta, è stata ufficialmente confermata il 5 dicembre 2020. La messa in onda in Italia è iniziata il 6 febbraio 2022 su Rai 1.
È in post-produzione anche la quarta e ultima stagione, tratta dall'ultimo libro della tetralogia, Storia della bambina perduta. La messa in onda in Italia inizierà l’11 novembre 2024.
Trama
La serie narra dello speciale legame che unisce Elena "Lenù" Greco e Raffaella "Lila" Cerullo, cresciute in un quartiere povero di Napoli, nell'arco di sessant'anni.
Episodi
La prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti d'America sul canale HBO dal 18 novembre al 10 dicembre 2018. In Italia è stata trasmessa su Rai 1 e pubblicata su TIMvision dal 27 novembre al 18 dicembre 2018.
La seconda stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta in Italia su Rai 1 dal 10 febbraio al 2 marzo 2020. Negli Stati Uniti d'America è stata trasmessa in prima visione assoluta sul canale HBO dal 16 marzo al 4 maggio 2020.
La terza stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta in Italia su Rai 1 dal 6 al 27 febbraio 2022, con i primi due episodi in anteprima su RaiPlay dal 4 febbraio.
La quarta stagione verrà trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti d'America sul canale HBO dal 9 settembre 2024. In Italia verrà trasmessa su Rai 1 dall'11 novembre 2024.
Personaggi e interpreti
Personaggi principali
Elena "Lenù" Greco (stagione 1-4), interpretata da Elisa Del Genio (stagione 1, ospite stagione 2), da Margherita Mazzucco (stagioni 1-3) e da Alba Rohrwacher (stagione 4, cameo stagione 3).Nata nell'agosto 1944, è l'autrice della lunga storia che ci sta narrando. Elena comincia a scriverla nel momento in cui apprende che la sua amica d'infanzia, Lila, è sparita. Dopo le elementari Elena continua a studiare con crescente successo; al liceo la sua bravura e la protezione della professoressa Galiani le permettono di superare indenne uno scontro avuto col professore di religione sul ruolo dello Spirito Santo. Su invito di Nino Sarratore, di cui è segretamente innamorata fin dalla prima infanzia, e col prezioso aiuto di Lila scriverà di questo scontro in un articolo, che però alla fine non sarà pubblicato dalla rivista con cui collabora Nino. I brillanti studi di Elena vengono coronati dalla laurea alla Scuola Normale di Pisa, dove conosce e si fidanza con Pietro Airota, e dalla pubblicazione di un romanzo in cui rielabora la vita nel rione e le esperienze adolescenziali vissute a Ischia. Rohrwacher narra le vicende della serie dal punto di vista di Elena adulta. È una ragazza molto insicura e insoddisfatta della sua vita soprattutto nella terza stagione, dove il matrimonio con Pietro, uomo acculturato ma chiuso nella mentalità maschile del tempo, e due gravidanze indesiderate, le renderanno la vita e la realizzazione della sua carriera molto difficile e spesso si sentirà frustrata e inadeguata, passiva di fronte alla vita e a ciò che le si presenta, chiusa nel tedio, nella noia dell'insoddisfazione e dell'infelicità che tutti questi fattori hanno causato in lei. Interpretata anche da Elisabetta De Palo (anziana, ospite stagione 1) e Ingrid Del Genio (bambina, ospite stagione 1).
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Quante diverse attrici hanno interpretato il ruolo della protagonista in L'amica Geniale?
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Elena "Lenù" Greco, protagonista di L'Amica Geniale, è stata interpretata da: Elisa Del Genio (stagione 1, ospite stagione 2), Margherita Mazzucco (stagioni 1-3), Alba Rohrwacher (stagione 4, cameo stagione 3), Elisabetta De Palo (anziana, ospite stagione 1) e Ingrid Del Genio (bambina, ospite stagione 1); in totale cinque diverse attici.
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"5",
"Cinque"
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Durante questa stagione Antonio Gargiulo (Saro Levante), Gennaro Apicella (Francesco Levante) e Claudia Tranchese (Grazia Levante) vengono promossi per il cast principale.
Episodio 1
Diretto da: Francesca Comencini
Trama
Ciro è morto. Genny è costretto a lottare tra lo sconforto per la perdita dell'amico fraterno e la preoccupazione del doversi difendere dai fratelli Capaccio, intenzionati più che mai a ucciderlo una volta per tutte per togliersi una possibile minaccia e accaparrarsi il predominio di Napoli che li aveva portati a uccidere ’o Stregone, unico dei Confederati che era favorevole all'accordo di pace tra tutti. Per questo motivo, assieme a Patrizia, Genny si reca da Gerlando, un suo zio materno (la moglie è cugina di donna Imma) a capo della famiglia Levante, un importante clan di Villa Literno in provincia di Caserta, affiliato con Cosa nostra. Nonostante Gerlando sia stato allontanato per volere del padre Pietro, è più che disposto a correre incontro a suo nipote in difficoltà, con cui non ha alcun tipo di problema. Per questo motivo, i Levante vengono a sapere, tramite informatori albanesi, che Ferdinando Capaccio (’o Crezi) si sarebbe recato presso un centro scommesse, quindi gli lanciano un monito facendo esplodere un'autobomba in pieno centro abitato in sua presenza, che causa morte, devastazione e ferisce lo stesso Ferdinando.
I Capaccio decidono di scendere a patti e di fare il tanto desiderato accordo di pace con Genny e Enzo per mantenere la tranquillità a Napoli e spartirsi tutto in piena equità. Dall'accordo ne risulta che i Capaccio e Enzo manterranno il controllo delle zone di Napoli centro come Forcella e la Maddalena, mentre a Genny spetta tutta Secondigliano, oltre a continuare a fornire la droga a tutta Napoli, che verrà poi rivenduta da tutti allo stesso prezzo per mantenere la tanto agognata equità. Inoltre Genny, dopo aver annunciato di lasciare tutto il suo potere su Secondigliano e la gestione della droga a Patrizia (che diventa, di fatto, la regina di Secondigliano), saluta tutti annunciando di andare via definitivamente, mantenendo la parola data ad Azzurra alla quale aveva promesso che, una volta sistemato tutto e ottenuta la pace, avrebbe concluso con la vita da malavitoso. Infine si reca con la stessa Azzurra su una pista di atterraggio per aeroplani, annunciando che da lì sarebbe cominciato il loro nuovo futuro insieme.
Episodio 2
Diretto da: Francesca Comencini
Trama
Trascorso un anno, Genny ha cambiato radicalmente la sua vita. Ora vive in tranquillità con la sua famiglia fuori Napoli e ha investito in un enorme progetto che riguarda la costruzione del più grande aeroporto della Campania. Grazie anche all'aiuto del suo vecchio amico Michele Casillo, ora diventato un importante uomo politico, viene a conoscenza di Alberto, un imprenditore interessato a collaborare con lui al suo progetto insieme alla sua fidata assistente Tiziana. Con l'aiuto di Alberto, Genny inizia a comprare tutti i terreni necessari alla costruzione del futuro aeroporto prima di presentare il progetto di appalto per la realizzazione dello stesso, in modo da pagarli a prezzi stracciati. Un solo uomo si è opposto alla cessione del proprio terreno perché a conoscenza del passato di Genny ed a lui ostile. Genny scopre che la moglie dell'uomo è affetta da tumore al fegato, quindi prova a convincere l'uomo con una lauta offerta in denaro, 300 000 euro, oltre alla promessa di far ricevere alla moglie il trapianto di fegato il prima possibile. Dapprima riluttante, l'uomo sembra poi convincersi ad accettare la proposta, ma prima di riuscire a comunicarlo allo stesso Genny, viene aggredito brutalmente e gli viene ulteriormente intimato con le cattive di accettare e di obbedire a quelle persone. Quindi l'uomo cambia idea. Genny, venuto a sapere che il mandante dell'accaduto è il suo stesso socio Alberto, manda un chiaro messaggio allo stesso Alberto come avvertimento che metta in chiaro che è lui stesso a prendere le decisioni: gli fa recapitare una scatola con dentro le mani del suo stesso sicario. Genny poi, si reca nuovamente dall'uomo proprietario dell'unico terreno rimasto da acquistare e gli comunica che (tramite lo Zio Gerlando) è venuto a sapere che i suoi terreni sono avvelenati e che lui stesso quindi, è la causa del tumore di sua moglie, offrendogli ora una cifra minore rispetto a quella proposta in precedenza e minacciandolo di rivelare tutto alla moglie nel caso non avesse accettato di vendere. L'uomo quindi accetta.
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In quale episodio della quarta stagione di Gomorra, Ferdinando viene ferito dall'esplosione di un'autobomba?
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Episodio 1 Diretto da: Francesca Comencini. I Levante vengono a sapere che Ferdinando Capaccio si sarebbe recato presso un centro scommesse, quindi gli lanciano un monito facendo esplodere un'autobomba in pieno centro abitato in sua presenza, che causa morte, devastazione e ferisce lo stesso Ferdinando.
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1189_episodi_di_gomorra_-_la_serie_quarta_stagione.txt
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"Primo",
"Uno",
"1"
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Biografia
Dopo la maturità conseguita al Liceo Scientifico G. Ulivi di Parma, frequenta per un anno il corso di moda dell'Istituto Europeo di Design di Milano, prima di lasciare gli studi. Nel 2008, Benedetta Mazza viene notata dalla selezionatrice regionale di Miss Italia, che la sprona a partecipare al concorso di bellezza. Viene così eletta Miss Liceo Parma, Miss Parma, Miss Cinema Emilia Romagna, e Miss Emilia. Partecipa così a Miss Italia 2008, arrivando quinta. Dopo il concorso, posa per il calendario benefico di Just Simpa, a sostegno dell'Associazione Volontari dell'Ospedale dei Bambini, e ottiene una piccola parte nel film di Federico Moccia Amore 14. Dal 7 settembre 2009 all'11 giugno 2011 è una delle quattro "professoresse" della trasmissione L'eredità, assieme ad Enrica Pintore, Cristina Buccino e Serena Gualinetti. Nel 2010, è madrina del torneo sportivo Sei Nazioni femminile a Noceto, partecipa come personaggio misterioso ad una puntata del gioco Soliti ignoti - Identità nascoste, oltre ad essere testimonial dei brand di abbigliamento e accessori Bfly e Gang Cavaliere. A partire dal 23 aprile 2012 conduce la trasmissione La TV Ribelle su Rai Gulp, al fianco di Mario Acampa, e sempre nello stesso anno appare sulle pagine del settimanale Intimità nella sezione dedicata alla moda e interpreta Chantal, l'assistente di Rocco Siffredi, in un episodio de I Cesaroni. Da novembre 2012 conduce sempre su Rai Gulp il programma televisivo Gulp Girl, in onda anche nelle successive stagioni televisive fino a febbraio 2016. Nella primavera del 2013 conduce su Rai YoYo due puntate speciali in prima serata dello Zecchino d'Oro: il 19 marzo Festa del papà e il 13 maggio Festa della mamma.
Nel settembre del 2016 torna sulla televisione generalista dopo 5 anni di lavoro sui canali digitali perché partecipa come concorrente, in coppia con Raffaella Modugno, alla quinta edizione di Pechino Express, in onda su Rai 2. Nell'autunno del 2017 torna su Rai 1 prendendo parte come concorrente alla settima edizione del programma Tale e quale show.
Nel 2018 è una concorrente ufficiale della terza edizione del reality show Grande Fratello VIP, condotto da Ilary Blasi su Canale 5 dove arriva alla serata finale classificandosi al sesto posto.
Televisione
Miss Italia (Rai 1, 2008) - concorrente
L'eredità (Rai 1, 2009-2011) - professoressa
La TV Ribelle (Rai Gulp, 2012) - co-conduttrice
Gulp Girl (Rai Gulp, 2012-2016) - conduttrice
Festa del papà (Rai YoYo, 2013) - co-conduttrice
Festa della mamma (Rai YoYo, 2013) - co-conduttrice
Pechino Express - Le civiltà perdute (Rai 2, 2016) - concorrente
Tale e quale show 7 (Rai 1, 2017) - concorrente
Icrew (La 5, 2018) - inviata
Grande Fratello VIP (Canale 5, 2018) - concorrente
Presenter di QVC (dal 2021)
Back to School (Italia 1, 2022) - concorrente
Uniche in passerella (QVC, 2022) - conduttrice
Alla scoperta di QVC - Molto più che teleshopping (QVC, 2022) - conduttrice
Web
Renovation Beauty (Hibe, 2022) - conduttrice
Filmografia
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Quante trasmissioni su Rai Gulp ha condotto Benedetta Mazza dal 2012 al 2016?
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La prima trasmissione condotta dal 2012 da Benedetta Mazza su Rai Gulp è La TV Ribelle, al fianco di Mario Acampa. Da novembre 2012 ha poi condotto sempre su Rai Gulp il programma televisivo Gulp Girl, in onda anche nelle successive stagioni televisive fino a febbraio 2016.
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"2",
"Due"
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Biografia
È figlio del celebre cantautore Fabrizio De André (1940–1999) e della sua prima moglie Enrica "Puny" Rignon (1933–2004), ed ha una sorellastra, Luisa Vittoria detta Luvi (1977), figlia del padre e della sua seconda moglie, la cantante Dori Ghezzi (1946); suo nonno paterno era il politico e dirigente d'azienda Giuseppe De André (1912–1985). Viene chiamato Cristiano in quanto è il secondo nome del padre e cresce in mezzo alla musica e ai principali nomi del cantautorato italiano degli anni sessanta e settanta. Dopo aver frequentato le elementari alla scuola Diaz di Genova (la stessa che nel 2001 diventerà tristemente nota per i fatti legati al G8 avvenuti al suo interno) e poi presso un istituto religioso privato, già durante l'adolescenza Cristiano segue le orme paterne studiando chitarra e violino al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova e iniziando a collaborare alla stesura delle musiche per spettacoli teatrali.
Nei primi anni ottanta fonda i Tempi Duri con alcuni musicisti di Verona: Carlo Facchini, Carlo Pimazzoni e Marco Bisotto. Il gruppo, di cui esce in quel periodo un unico album, Chiamali Tempi Duri, sono supporter di Fabrizio De André sino al loro temporaneo scioglimento nel 1985.
L'esordio solista
Nel 1985 Cristiano partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Bella più di me, il cui testo è di Roberto Ferri, arrivando quarto nella sezione Giovani e vincendo il Premio della critica.
Nel 1987 esce il suo primo album da solista, Cristiano De André, alla cui realizzazione partecipa anche il cantautore Massimo Bubola, contenente anche il brano Briciola di pane, dedicato alla figlia Fabrizia, avuta l'anno precedente. Nel 1990 esce l'album L'albero della cuccagna, a cui collaborano fra gli altri Mauro Pagani, Vince Tempera, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi e Massimo Bubola.
Il terzo album di Cristiano, Canzoni con il naso lungo, esce nel 1992; in esso spicca la collaborazione con Eugenio Finardi. Nel 1993 Cristiano ritorna a Sanremo con il brano Dietro la porta e si aggiudica il secondo posto assoluto nella categoria Campioni, il Premio della Critica e il Premio Volare. L'album Canzoni con il naso lungo viene ristampato con il titolo – già usato – di Cristiano De André includendo il nuovo brano.
Nel 1995 esce l'album Sul confine, in cui sono presenti collaborazioni con musicisti con cui Cristiano aveva già collaborato, come Oliviero Malaspina, e un intervento del padre Fabrizio nel brano Cose che dimentico. Nello stesso periodo, il padre lo coinvolge nell'arrangiamento del brano Le acciughe fanno il pallone dell'album Anime salve.
Nella seconda metà degli anni novanta Cristiano accompagna in tour il padre Fabrizio con il resto della famiglia (Dori Ghezzi e Luvi), suonando sul palco, al fianco del genitore, numerosi strumenti fra i quali la chitarra e il violino. Nel maggio del 1999 nasce la sua quarta figlia, Alice, avuta da Sabrina La Rosa.
Nel 2001 esce l'album Scaramante, nuova collaborazione di Oliviero Malaspina, ben accolto da pubblico e critica che lo valuta come il culmine della sua produzione artistica. Nel 2002 gira l'Italia con il tour omonimo e a luglio con quell'album riceve, ad Aulla, il Premio Lunezia. Nel 2003 è ancora al Festival di Sanremo con Un giorno nuovo; dopo la partecipazione viene pubblicato l'omonimo album live, che raccoglie una selezione riarrangiata di brani dai precedenti album insieme al nuovo brano sanremese.
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Fino al 2003 quante volte Cristiano De André ha partecipato al festival di Sanremo?
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Fino al 2003 Cristiano De André ha partecipato al Festival di Sanremo tre volte:
Nel 1985 con Bella più di me.
Nel 1993 con Dietro la porta.
Nel 2003 con Un giorno nuovo.
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1418_cristiano_de_andré.txt
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"3 volte",
"tre",
"tre volte",
"3"
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Il campionato di Serie A, colloquialmente abbreviato in Serie A e ufficialmente denominato Serie A TIM dall'edizione 1998-1999 per ragioni di sponsorizzazione, è la massima divisione professionistica del campionato italiano di calcio maschile, gestito dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A.
Posto sotto l'egida della FIGC, la prima edizione del torneo risale al 1898; l'attuale formula (a girone unico) nacque poi nel 1929. La squadra più titolata è la Juventus, vincitrice del campionato per trentasei volte; l'Inter è invece la formazione più presente nel girone unico, avendone disputata ogni stagione.
La posizione della Serie A nel ranking UEFA determina il numero delle squadre italiane qualificate per le coppe europee. Al termine della stagione 2022-2023, il campionato italiano occupa il quarto posto nel ranking UEFA, dietro alla Premier League inglese, alla Primera División spagnola e alla Bundesliga tedesca. Nel 2021 si è posizionato al terzo posto della classifica mondiale dei campionati stilata annualmente dall'IFFHS.
Formula e regolamento
La stagione 1929-30 rappresentò il principale spartiacque nella storia del torneo: fu infatti adottata in maniera pressoché stabile la formula del girone unico, con incontri di andata e ritorno, un ulteriore passo in avanti rispetto ai precedenti tre campionati, che, pur essendo – in virtù della carta di Viareggio – di fatto professionistici e su base nazionale, erano strutturati su due gironi.
Tale regolamento non ha, da allora, subito alcuna mutazione se non per quanto riguarda il numero di squadre: svoltosi principalmente con sedici o diciotto squadre, dal 2004-05 (in conseguenza del caso Catania) il campionato accoglie un lotto di partecipanti esteso a venti formazioni. Il sistema di assegnazione del punteggio prevede tre punti per la vittoria (a partire dal 1994-95, mentre in precedenza erano due), un punto a testa in caso di pareggio e nessun punto per la sconfitta. In caso di parità, per la formulazione della classifica finale vengono considerati i seguenti criteri: classifica avulsa (risultati delle gare tra le formazioni interessate), differenza reti degli scontri diretti, differenza reti complessiva, maggior numero di gol segnati, sorteggio. Fino al 2005, in caso di pari punti, era prevista la disputa di uno spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto (eventualità verificatasi solo nel 1963-64), l'ammissione alle coppe europee e le retrocessioni; dalla stagione 2005-06 questa regola fu abolita, a favore della sola classifica avulsa, fino alla stagione 2021-22. Dal 2022-23 gli spareggi sono stati reintrodotti per l'assegnazione dello scudetto e le retrocessioni, ma non per l'ammissione alle coppe europee.
Al termine delle trentotto giornate, la squadra prima classificata guadagna il titolo di campione d'Italia, vincendo lo scudetto, ed è ammessa di diritto alla UEFA Champions League. Anche le formazioni giunte dal secondo al quarto posto sono qualificate per la fase a gironi della competizione. La quinta classificata e la vincitrice della Coppa Italia si qualificano per la fase a gironi della UEFA Europa League. La sesta posizione dà invece accesso al play-off della UEFA Europa Conference League. Retrocedono in Serie B le ultime tre squadre della classifica, sostituite dalle formazioni promosse dal campionato cadetto.
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Quante volte è stato utilizzato lo spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto nella storia della Serie A, fino alla stagione 2022-2023?
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Lo spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto nella Serie A è stato utilizzato una sola volta nella storia del campionato. Secondo il testo, questa situazione si è verificata nella stagione 1963-1964. Successivamente, fino al 2005-2006, gli spareggi sono stati aboliti per le parità in classifica. Anche con la reintroduzione degli spareggi a partire dalla stagione 2022-2023, non ci sono stati altri casi documentati fino alla stagione 2022-2023. Per questo motivo, la risposta corretta è "1".
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142_serie_a.txt
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"una",
"uno",
"1"
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un numero
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Biografia
Infanzia e primi anni
Figlia di Alfredo D’Avena, medico pugliese originario di Apricena (FG), e di Ornella Mariani, casalinga marchigiana originaria di Jesi (AN) che lavorò anche come segretaria nello stesso ospedale in cui lavorava il marito, ha esordito all'età di 3 anni e mezzo cantando Il valzer del moscerino allo Zecchino d'Oro 1968, dove il brano si aggiudica il terzo posto; tre anni dopo partecipa nuovamente con È fuggito l'agnellino in coppia con Marlena D'Ambrosio. Dopo queste esperienze rimane all'Antoniano come componente del Piccolo Coro fino al 1976, ma continuerà a frequentarlo per altri cinque anni accompagnando la sorella Clarissa, nata nel 1974, 10 anni dopo di lei, anche lei diventata nel frattempo componente del coro, che partecipa come concorrente nel 1978 con E l'arca navigava. Fra i cantanti che hanno ispirato la sua attività musicale ricorda: Lucio Dalla, Antonello Venditti, Jovanotti e Mina.
Anni ottanta e i primi successi
Nel 1981 l’autrice Alessandra Valeri Manera sta cercando una voce per una sigla e l’Antoniano le fa il nome della D’Avena che incide così la sua prima canzone per un cartone animato: Bambino Pinocchio, scritta da Luciano Beretta e Augusto Martelli per la serie animata giapponese Pinocchio, trasmessa a partire dall'anno dopo su Canale 5; in seguito la cantante ha dichiarato di essere stata chiamata a eseguirla da Giordano Bruno Martelli, mentre invece secondo Mariele Ventre, direttrice del Piccolo Coro dell'Antoniano, sarebbero stati i frati a segnalarla a Canale 5. In un'intervista realizzata nel 2023, la D'Avena confermò entrambe le versioni: Alessandra Valeri Manera e alcuni talent scout dell'allora Fininvest andarono all'Antoniano per cercare una cantante per interpretare le sigle di alcuni cartoni e i frati dell'Antoniano con Giordano Bruno Martelli le consigliarono lei.
Dopo questa prima esperienza, venne chiamata ad interpretare altre sigle che vennero pubblicate su numerosi singoli e, successivamente, anche all'interno di album che complessivamente hanno venduto, al 2022, oltre 7 milioni di copie, in particolare grazie alle due serie Fivelandia (raccolta annuale di tutte le sigle di cartoni animati trasmessi dalle reti Fininvest dal 1983 al 2004) e Cristina D'Avena con i tuoi amici in TV ("best of..." a periodici della cantante dal 1987 al 2008) della casa discografica Five Record. Fra le canzoni dei primi anni, la Canzone dei Puffi del 1982 (suo primo disco d'oro per le oltre 500.000 copie vendute) e Kiss Me Licia del 1985 (disco di platino per le oltre 200 000 copie vendute del relativo album). Nel frattempo studia medicina e chirurgia all'Università di Bologna.
Dal 1983 fino al 2000 ha preso parte ripetutamente alla trasmissione Bim Bum Bam come guest star. A partire dal settembre 1986, sempre su input della Valeri Manera, inizia inoltre la carriera di attrice, interpretando Licia nella serie di telefilm per ragazzi Love Me Licia, basata sulla protagonista e sui personaggi dell'anime Kiss Me Licia; seguirono Licia dolce Licia nella primavera 1987, Teneramente Licia nell'autunno 1987 e Balliamo e cantiamo con Licia nella primavera 1988. Durante l'ultima puntata di Balliamo e cantiamo con Licia, Cristina D'Avena compare nel ruolo di sé stessa annunciando la sua intenzione di metter su una band musicale: pochi mesi dopo viene trasmessa Arriva Cristina, cui seguiranno Cristina nell'autunno 1989, Cri Cri nella stagione 1990-91 e Cristina, l'Europa siamo noi nell'autunno 1991. La terza serie Cri Cri si compone di due stagioni da 36 episodi l'una, mentre la quarta Cristina, l'Europa siamo noi viene trasmessa da Rete 4, anziché da Italia 1, alle ore 19:00. Come già avvenuto per le quattro serie di Licia, per ognuno di questi telefilm Five Record pubblica un disco contenente la sigla e tutti i brani cantati all'interno degli episodi: i primi tre album diventano Dischi di Platino per aver venduto oltre 200 000 copie ciascuno.
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In che anno viene trasmesso il cartone animato Pinocchio, in onda su Canale 5, per il quale Cristina D’Avena aveva inciso la sua prima canzone, Bambino Pinocchio?
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Nel 1981 l’autrice Alessandra Valeri Manera sta cercando una voce per una sigla e l’Antoniano le fa il nome della D’Avena che incide così la sua prima canzone per un cartone animato, Bambino Pinocchio, per la serie animata giapponese Pinocchio, trasmessa a partire dall'anno dopo su Canale 5.
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1665_cristina_davena.txt
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"ottantadue",
"millenovecentottantadue",
"1982",
"'82"
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un numero
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È stata curata da Vincenzo Cerami per la sceneggiatura, Milo Manara per il character design e Nicola Piovani per le musiche.
La serie affronta il tema della lotta per la libertà e la "bellezza" in un futuro distopico, toccando argomenti come la violenza sulle donne, l'immigrazione, l'inquinamento e la disuguaglianza sociale.
Adrian, prodotto da Claudia Mori per Clan Celentano, è frutto di una gestazione durata oltre 10 anni: annunciato nel 2009 e inizialmente destinato a Sky, è oggetto di continui rinvii a causa dei contrasti tra il Clan e le varie case di produzione scelte per la realizzazione del cartone, cosa che ha spinto Sky alla rescissione del contratto col Clan nel 2012. Ripreso da Mediaset nel 2015, la sua realizzazione è più volte saltata a causa degli aumenti di budget richiesti ed è stato infine completato e preparato per un approdo su Canale 5 nel gennaio 2019. Le animazioni del cartone sono state curate da migliaia di disegnatori sparsi in tre continenti (Asia, Africa e Europa) e hanno compreso oltre 10 000 scene.
Della serie sono stati realizzati circa 26 episodi della durata di circa 22 minuti l'uno, poi rimontati in 9 puntate della durata di circa 55-70 minuti l'una per complessivi 604 minuti, da trasmettere in nove prime serate. Ogni puntata doveva inoltre essere preceduta da Aspettando Adrian, uno show in diretta dal Teatro Camploy di Verona, con la presenza dello stesso Celentano e di vari comici dello spettacolo italiano. La messa in onda delle prime 4 puntate secondo questo formato è avvenuta tra il 21 gennaio e il 4 febbraio 2019; la serie è stata in seguito sospesa, ufficialmente a causa di un malanno sofferto da Celentano e secondo vari commentatori anche a causa del grave insuccesso di ascolti, ed è ripresa dal 7 novembre al 5 dicembre 2019 con uno show dal vivo modificato.
Trama
Nel 2068 l'Italia è dominata da un governo fintamente democratico, che controlla la vita dei cittadini con la scusa di salvaguardare il loro benessere: in realtà il potere è detenuto da poche figure corrotte e manipolatrici, a loro volta di fatto sottomesse al volere del mafioso e palazzinaro Dranghestein. Città come Milano e Napoli si sono evolute in metropoli inquinate e sommerse dalla pubblicità, i monumenti storici sono perennemente ricoperti da cartelloni pubblicitari e poche zone resistono all'urbanizzazione impazzita. In uno di questi luoghi, la via Gluck di Milano, è nato e vive Adrian, un orologiaio che vuole impegnarsi assieme alla compagna Gilda per cambiare la realtà che lo circonda.
La serie comincia con la polizia che arresta una famiglia con l'accusa di terrorismo. Adrian, che si trovava a passare lì per caso, viene bloccato dagli agenti: gli fanno alcune domande a cui non risponde. Successivamente, durante l'abituale concerto di Capodanno del divo Johnny Silver, Adrian viene scelto dal cantante per esibirsi sul palco durante un intervallo: lui si presenta unicamente come "l'Orologiaio" ed esegue un brano intitolato I want to know, il quale riscuote un enorme successo fra il pubblico. Alla fine del concerto Adrian riesce a sfuggire agli agenti di polizia Orso e Carbone, si dilegua e nessuno ricorda il suo vero aspetto. I potenti cominciano a cercarlo, timorosi del potenziale sovversivo della sua figura rispetto all'ordine sociale. Infatti, mentre viene imbastita una vera e propria caccia all'uomo con in palio un milione di euro per chi fornisca informazioni utili a catturare l'Orologiaio, nascono embrioni di ribellione popolare sotto il simbolo dell'ignoto cantante e del suo brano.
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In quale anno Sky ha rescisso il contratto con il Clan Celentano per la realizzazione di Adrian?
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La serie affronta il tema della lotta per la libertà e la "bellezza" in un futuro distopico, toccando argomenti come la violenza sulle donne, l'immigrazione, l'inquinamento e la disuguaglianza sociale. Adrian, prodotto da Claudia Mori per Clan Celentano, è frutto di una gestazione durata oltre 10 anni: annunciato nel 2009 e inizialmente destinato a Sky, è oggetto di continui rinvii a causa dei contrasti tra il Clan e le varie case di produzione scelte per la realizzazione del cartone, cosa che ha spinto Sky alla rescissione del contratto col Clan nel 2012.
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1989_adrian_serie_animata.txt
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"2012",
"duemiladodici",
"duemila e dodici",
"Duemiladodici"
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un numero
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Emigratis è stato un programma televisivo italiano di genere satirico, ideato e condotto dal duo comico Pio e Amedeo. È andato in onda su Canale 5 ed è stato scritto da Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Emanuele Licitra e Sergio Catapano. Le prime tre edizioni sono andate in onda su Italia 1 dal 3 aprile 2016 al 19 aprile 2018, scritte da Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Fabio di Credico e Aldo Augelli. Le prime due edizioni sono andate in onda in seconda serata successivamente, visto il successo ottenuto, sono stati spostati in prima serata.
Il programma
Contenuto
Il narratore Francesco Pannofino racconta le vacanze esuberanti e a scrocco dei due comici foggiani partendo da Ibiza e Formentera passando per Parigi, New York e altre grandi città del mondo dove incontrano e importunano vari VIP.
Caratteristica del programma è la voluta maleducazione e menefreghismo dei due protagonisti che puntano a creare situazioni imbarazzanti con contenuti di ignoranza e stupidità esplicite.
Edizioni
Puntate e ascolti
Prima edizione (2016)
Seconda edizione (2017)
Terza edizione (2018)
Quarta edizione (2022)
Audience
Note
Collegamenti esterni
Sito ufficiale, su mediasetplay.it.
(EN) Emigratis, su IMDb, IMDb.com.
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In quale edizione, il programma televisivo italiano di genere satirico Emigratis, ideato e condotto dal duo comico Pio e Amedeo, è stato spostato in prima serata?
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Le prime tre edizioni sono andate in onda dal 3 aprile 2016 al 19 aprile 2018. Le prime due edizioni sono andate in onda in seconda serata successivamente, visto il successo ottenuto, sono stati spostati in prima serata.
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2406_emigratis.txt
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"3ª",
"III",
"Terza",
"3"
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Descrizione
Fondamento costituzionale
Sebbene la carta costituzionale sancisca la necessità della figura del partito politico, non ne delinea la personalità giuridica né tanto meno formalizza le sue modalità organizzative. Ciò è da sempre elemento di forte dibattito istituzionale ed ha evidenziato la necessità di un'attuazione legislativa del disposto costituzionale.
Generalmente, i partiti politici italiani sono costituiti come associazioni non riconosciute.
Il riferimento al “metodo democratico” fu invece inteso in senso puramente esterno ad ogni singolo partito: "Questo ebbe anche la conseguenza di escludere la possibilità di adire il giudice ordinario per le controversie interne ai partiti (e infatti, da allora in poi, una giurisprudenza costante ha sempre rigettato ricorsi di questo genere per “difetto di giurisdizione”). In questo modo si riproduceva l'autodichia della forma partito, anche se con ovvie differenze dovute alla forte attenuazione del principio gerarchico e della leadership personale. Dal regime di partito si passò al regime di partiti, ma pur sempre in una cornice di autoreferenzialità giuridica."
Finanziamento
La crisi della «Prima Repubblica», in Italia, si è prodotta anche a causa di un asservimento dell'interesse pubblico alle strategie di consenso e di potere della politica, secondo una concezione paternalistica che, alla fine, ha travolto il prestigio dei partiti storici.
Alla luce del superamento dei precedenti sistemi elettorali e politici, nella cosiddetta Seconda Repubblica ci si è chiesto se i partiti italiani - in misura maggiore degli altri Paesi europei - continuano a sostenere le loro attività gravando sulla legalità e sull'economia del Paese.
In particolare, l'evoluzione del sistema politico avrebbe inciso sulle modalità stesse della raccolta di denaro per il finanziamento alla politica. Per converso, "l'indebolimento dei partiti ed il peso pubblico dei sistemi economico-finanziari ha prodotto un cambiamento di gerarchie e di forme dell'attività di corruzione. Non sono più i partiti, il sistema partitocratico a tenere in mano le briglie e ad assegnare i ruoli in un contesto fortemente centralizzato e controllato. Sono singoli imprenditori o gruppi di imprenditori che, attraverso un'azione penetrante di condizionamento e di vero e proprio orientamento delle scelte pubbliche, si appropriano delle risorse e ne distribuiscono, anche illecitamente, i vantaggi".
In Italia il finanziamento pubblico ai partiti ebbe inizio con la legge 195/1974, che suscitò da subito un dibattito assai acceso. Nonostante l'esito favorevole del referendum abrogativo del 1993, il finanziamento è stato di fatto reintrodotto negli anni successivi con una nuova disciplina del "rimborso elettorale", cui accedono tutti i partiti che superano la soglia dell'1% dei voti, ma dalla fine del 2016 si passerà ad un sistema a contribuzione defiscalizzata.
Tuttavia, la modalità di controllo della spesa - rendicontata dai partiti per ottenere il finanziamento - ha destato ancora notevoli criticità.
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Con quale legge fu introdotto il benefit politico a cui hanno accesso tutti i partiti che superano la soglia dell'1% di voti, nel sistema elettorale italiano?
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In Italia il finanziamento pubblico ai partiti ebbe inizio con la legge 195/1974, che suscitò da subito un dibattito assai acceso. Nonostante l'esito favorevole del referendum abrogativo del 1993, il finanziamento è stato di fatto reintrodotto negli anni successivi con una nuova disciplina del "rimborso elettorale", cui accedono tutti i partiti che superano la soglia dell'1% dei voti
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2418_partiti_politici_italiani.txt
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"195/1974",
"Legge 195 del 1974",
"195",
"1974",
"195 del 1974"
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Specialista della terra rossa, è stato semifinalista al Roland Garros 2018, diventando il terzo italiano in era Open a essersi spinto così avanti in un torneo del Grande Slam. Nel 2019 è stato nº 16 del mondo, ottava migliore classifica ATP raggiunta da un tennista italiano. Ha conquistato tre titoli ATP su cinque finali disputate.
Carriera
Inizi
A sei anni prende per la prima volta in mano una racchetta. Il suo primo allenatore è il cugino Francesco Palpacelli, che in passato aveva allenato Roberta Vinci. Nel 2009 si trasferisce a Caldaro passando sotto la guida dei tecnici Massimo Sartori, Riccardo Piatti e successivamente Cristian Brandi. Sono passaggi cruciali per la definizione del suo stile di gioco e del suo modo di stare in campo. Nell'ITF Junior Circuit vince solo un torneo Grade 5 nel 2009 e all'inizio del 2010 raggiunge la 100ª posizione nella classifica mondiale juniores.
2010-2012: primi titoli ITF
Nel marzo 2010 fa la sua prima apparizione tra i professionisti nelle qualificazioni del Challenger di Caltanissetta e viene subito eliminato. In giugno fa il suo debutto nel tabellone principale di un torneo del circuito ITF al Futures Italy F12 di Mestre e viene battuto da Lorenzo Giustino. Quello stesso mese vince i suoi primi incontri nelle qualificazioni del Challenger di Milano e perde l'incontro decisivo. All'Italy F16 vince i primi incontri in un tabellone principale ITF e viene eliminato nei quarti di finale, risultati che gli valgono i primi punti ATP.
Nell'aprile 2011 disputa e perde la sua prima finale tra i professionisti nel torneo di doppio all'Italy F4. A giugno raggiunge la prima semifinale in singolare in un Futures all'Italy F12 e viene sconfitto da Stefano Travaglia. A luglio alza il suo primo trofeo vincendo con Francesco Aldi il doppio all'Italy F17. Entra per la prima volta nel tabellone principale di un torneo Challenger a Orbetello e perde al primo turno. Il 18 marzo 2012 vince il primo torneo ITF in singolare al Futures Croatia F3 battendo 6-3, 6-4 Andrej Martin in finale. A maggio partecipa per la prima volta alle qualificazioni di un torneo ATP agli Internazionali d'Italia e al primo turno supera il n° 61 del mondo Gō Soeda, primo top 100 da lui sconfitto, prima di cedere a Blaž Kavčič. In luglio vince il suo primo incontro nel tabellone principale di un Challenger alla San Benedetto Tennis Cup e viene poi eliminato da Michael Lammer. A settembre disputa la prima finale Challenger in doppio agli Internazionali di Tennis dell'Umbria assieme ad Alessio Di Mauro e vengono sconfitti da Martin Fischer / Philipp Oswald.
2013: primo trofeo Challenger
In febbraio perde la finale del Futures Croatia F1 e a marzo vince il Croatia F3 di Umago sconfiggendo in finale Attila Balázs. A maggio supera Evgenij Donskoj nelle qualificazioni degli Internazionali d'Italia e si arrende a Santiago Giraldo al turno decisivo. A Nizza supera per la prima volta le qualificazioni di un torneo ATP battendo Stephan Fransen, Florent Serra e Thiemo de Bakker; il 20 maggio disputa il primo incontro in un main draw ATP perdendo in tre set contro Fabio Fognini. In luglio vince il Futures Italy F17 sconfiggendo in finale Dominic Thiem. L'11 agosto vince il suo primo torneo Challenger al San Marino Open battendo in finale Filippo Volandri ed entra per la prima volta nella top 200. Dopo la finale persa al Challenger di Sibiu contro Jaroslav Pospíšil, a ottobre porta il best ranking al 161º posto.
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Qual è stato il miglior ranking ATP raggiunto da Marco Cecchinato nella sua carriera?
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La risposta breve "16º" è corretta perché nel testo si afferma che Marco Cecchinato ha raggiunto il 16º posto nel ranking ATP nel 2019, che rappresenta la sua migliore posizione in classifica. Questo dato viene fornito direttamente nel testo, che menziona anche che tale classifica è stata la migliore ottenuta da un tennista italiano. Perciò, ho preso questo dato specifico per rispondere alla domanda riguardante il miglior ranking ATP raggiunto da Cecchinato nella sua carriera.
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2531_marco_cecchinato.txt
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"sedicesimo",
"16°",
"16",
"sedici"
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un numero
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La Serie C 2018-2019 è stata la 5ª edizione del campionato italiano di calcio organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico in una divisione unica, e complessivamente la 45ª edizione del campionato di Serie C.
Stagione
Avvenimenti
Il format di questa edizione è stato in discussione fin dall'estate 2018 ed è stato ritoccato addirittura due volte a stagione in corso. Per il secondo anno consecutivo (e per la terza volta dal 2014-2015) non si è raggiunto il numero standard di 60 squadre partecipanti anche se, in questa edizione, il torneo vede partecipare 59 squadre, due in più rispetto all'anno precedente. Sempre per la seconda stagione consecutiva, inoltre, si sono registrate delle esclusioni dal campionato a stagione in corso (nel 2017-2018 era accaduto al Modena).
Dalla Serie B sono retrocesse Virtus Entella, Novara, Pro Vercelli e Ternana mentre dalla Serie D sono state promosse Gozzano, Pro Patria, Virtus Verona, Rimini, Albissola, Vis Pesaro, Rieti, Potenza e Vibonese. Per il Gozzano e l'Albissola è l'esordio assoluto in un campionato professionistico. Rispetto alla stagione precedente non si sono iscritte per fallimento tre società: Mestre, Reggiana e Fidelis Andria; una quarta vacanza d'organico si è venuta a creare a seguito della fusione tra Virtus Bassano e Vicenza che hanno dato vita ad un unico sodalizio che ha ripreso la storica denominazione berica di L.R. Vicenza. I quattro posti liberi sono stati parzialmente colmati con i ripescaggi dalla Serie D di Cavese ed Imolese e con l'ammissione, per la prima volta, di una seconda squadra giovanile, appartenente a una società di Serie A: la Juventus U23, unica squadra del massimo campionato ad aver aderito a tale progetto. Il rimanente posto a disposizione è rimasto vacante per assenza di ulteriori squadre in possesso dei requisiti di ripescaggio. Pertanto due gironi (A e B) tornano a 20 squadre mentre l'altro (C) resta a 19.
Durante l'estate sei squadre (le 4 retrocesse dalla B più Catania e Robur Siena) avevano presentato domanda per essere ripescate in Serie B dove i fallimenti di Avellino, Bari e Cesena avevano creato tre vacanze d'organico. La Virtus Entella, inoltre, sperava anche nella riammissione fra i cadetti in caso di sentenza sfavorevole al Cesena in un processo riguardante plusvalenze fittizie (i liguri chiedevano che ai romagnoli fosse applicata retroattivamente una penalizzazione nella classifica della Serie B 2017-2018). Ancora, la Viterbese Castrense, inserita nel Girone A nella scorsa stagione e spostata invece nel Girone C in questa edizione (a causa della maggiore presenza di società del nord ovest), contestava invece la composizione dei gironi e chiedeva di essere reinserita nel Girone A. Tutte queste situazioni avevano scatenato una serie di ricorsi e controricorsi in un clima reso confuso dal cambio delle norme sui ripescaggi che, secondo una nuova interpretazione, avrebbero precluso il ripescaggio in B a due delle pretendenti (Novara e Catania che nelle precedenti stagioni avevano scontato penalizzazioni per violazioni amministrative). La FIGC, in regime commissariale, e la Lega B, avevano reagito stabilendo il blocco dei ripescaggi e imponendo una Serie B a 19 squadre anziché 22, scontentando tutti e creando le condizioni per ulteriori reclami.
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Quante squadre di Serie C erano presenti nella stagione 2017-2018 di calcio in Italia?
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Il testo afferma che "La Serie C 2018-2019 è stata la 5ª edizione del campionato italiano di calcio" mentre più avanti dice che "in questa edizione, il torneo vede partecipare 59 squadre, due in più rispetto all'anno precedente" pertanto si evince che nella stagione 2017-2018 le squadre partecipanti erano 57.
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2699_serie_c_2018-2019.txt
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[
"57",
"cinquantasette"
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un numero
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Biografia
È nato e cresciuto a Bari nel quartiere di Palese - Macchie.
Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha lavorato come dirigente sportivo alla ACF Fiorentina. Da diversi anni lavora come opinionista sportivo per varie trasmissioni ed emittenti, tra cui la Rai per Euro 2016, Platinum Calcio su Italia 7 Toscana e Lunedì gol su Canale Italia; inoltre per TV8 ha collaborato con il commento tecnico delle partite di UEFA Europa League. Ad oggi è ospite fisso nella trasmissione "Viola" su RTV38. Nel 2002 ha pubblicato la sua autobiografia, Lorenzo Amoruso - LA Confidential..
Nel 2016 conduce, insieme all'ex calciatore Gianluca Vialli, il docu-reality Squadre da incubo, andato in onda su TV8. Nel 2018 prende parte a Celebrity MasterChef Italia, in onda su Sky Uno.
Caratteristiche tecniche
È stato un roccioso difensore centrale con buona propensione al gol: dotato di un destro potente e preciso, era uno specialista nell'esecuzione di calci piazzati dalla distanza.
Carriera
Giocatore
Bari e prestiti
Cresciuto nel Palese, entrò presto a far parte del settore giovanile del Bari. Esordì in prima squadra con i biancorossi nel 1988-1989, in Serie B, raccogliendo 3 presenze in quella stagione. Debuttò in Serie A l'8 ottobre 1989 in Inter-Bari (1-1). In massima divisione collezionò 3 presenze nel 1989-1990 e 5 nel 1990-1991 (un gol), prima di diventare titolare nel 1993-1994, in serie cadetta. Nel 1994-1995 giocò un'altra stagione nel Bari, in Serie A. Nel corso della sua militanza in biancorosso fu ceduto per due volte in prestito, al Mantova e alla Vis Pesaro.
Fiorentina
Nell'estate del 1995 fu acquistato dalla Fiorentina per 5,4 miliardi di lire; rimase in Toscana per due anni, vincendo nel 1996 la Coppa Italia — aprendo le marcature nella finale di ritorno contro l'Atalanta — e la Supercoppa italiana.
Rangers
Il 29 maggio 1997 si trasferì in Scozia, ai Rangers, che lo pagarono cinque milioni di sterline. Qui, dopo aver subito dapprima un infortunio, uno sputo su James Grady gli costò quattro giornate di squalifica.
Con i Rangers riuscì successivamente a vincere tre campionati scozzesi (1998-1999, 1999-2000 e 2002-2003), tre Coppe di Lega scozzesi (1998-1999, 2001-2002, 2002-2003) e quattro Coppe di Scozia (1998-1999, 1999-2000, 2001-2002 e 2002-2003) e il riconoscimento come miglior giocatore della Scottish Premier League nel 2002. Inoltre fu il primo capitano cattolico della formazione di Glasgow, compagine storicamente espressione di una tifoseria protestante. Si congedò dagli scozzesi con un gol-vittoria in Scottish Cup nel 2003.
Blackburn Rovers e Cosmos
Nel 2003 fu ingaggiato dai Blackburn Rovers. Debuttò il 16 agosto, segnando il primo gol della partita e restando in campo per tutti i novanta minuti. In ottobre dopo un infortunio al ginocchio non giocò per cinque mesi, per poi riprendere a giocare nella stagione 2003-2004. La stagione successiva fu segnata da una serie di infortuni che gli costarono molte assenze e la totale inattività nella stagione 2005-2006. Nell'estate del 2006 rescisse il suo contratto con i Rovers.
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In quale regione italiana Lorenzo Amoruso ha giocato per più stagioni?
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Lorenzo Amoruso ha giocato nel Bari, in Puglia per cinque stagioni (1988-1989, 1989-1990, 1990-1991, 1993-1994 e 1994-1995). Ha poi giocato per la Fiorentina, in Toscana, ma per sole due stagioni (1995-1996 e 1996-1997). La Puglia è dunque la regione in cui il giocatore ha trascorso il maggior numero di stagioni.
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0721_lorenzo_amoruso.txt
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"Puglia"
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un luogo
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Ha ottenuto notorietà presso il grande pubblico grazie alla sua attività televisiva, conducendo programmi culinari quali Unti e bisunti o Camionisti in trattoria sotto lo pseudonimo di Chef Rubio.
Biografia
Carriera sportiva
Frascatano, fratello del rugbista professionista Giulio, ha praticato il rugby a Roma fin dalla giovane età, esordendo in Super 10 nel 2002 con il Parma; divenuto atleta di interesse nazionale, la Federazione ne bloccò il trasferimento per la stagione successiva fino a tutto il 2003-04; tornato nella capitale, è stato al Rugby Roma fino al 2005 con 12 presenze in totale in serie A.
Alla fine della stagione si è trasferito in Nuova Zelanda, reclutato dal Poneke RFC, un club della provincia rugbistica di Wellington; lì, per mantenersi, ha lavorato in un ristorante, non ricevendo uno stipendio fisso dal club: da quel momento è iniziata, parallelamente all'attività rugbistica, anche quella culinaria.
Rientrato in Italia, è stato nel 2007 al Rovigo in Super 10 e, dal 2008, dapprima in serie A, poi in Eccellenza, con la Lazio, squadra nella quale ha chiuso la sua carriera agonistica nel 2011 a causa di un infortunio al legamento crociato.
Carriera culinaria e televisiva
Nel 2010 si è diplomato Chef Internazionale di Cucina italiana presso ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma), fondata da Gualtiero Marchesi.
Dopo il ritiro dall'attività sportiva si è trasferito in Canada per espandere le conoscenze culinarie e trovare nuove occasioni di lavoro, e dal ritorno in patria si è stabilito a Roma. Dal 2013 inizia la collaborazione con il canale televisivo DMAX esordendo con il programma Unti e bisunti al quale, negli anni, seguiranno ulteriori esperienze.
Dal dicembre 2014 supporta Never Give Up, associazione non profit per lo studio e la cura dei disturbi del comportamento alimentare; mentre dal 2016 insieme alla sous chef e coach LIS, Deborah Donadio, collabora con l'Istituto statale per sordi di Roma per la realizzazione del programma Segni di gusto. In seguito è stato cuoco ufficiale della nazionale italiana alle Paralimpiadi di Rio 2016.
Nel novembre 2019 abbandona Discovery per motivi personali.
Controversie
Per circa due anni, sino alla fine di maggio del 2018, Gabriele Rubini è stato testimonial di Amnesty International Italia, per i diritti umani e contro ogni discriminazione. La collaborazione fu sospesa a causa di alcune sue dichiarazioni nei confronti di Selvaggia Lucarelli, che l'ONG ha ritenute misogine.
Acceso sostenitore della causa palestinese nel conflitto israelo-palestinese, dal novembre 2019 è al centro di alcune controversie in seguito a esternazioni sulle reti sociali. In particolare, viene denunciato da un membro della comunità ebraica di Treviso per istigazione all'odio razziale dopo avere definito lo stato di Israele «esseri abominevoli», criticando le politiche di Israele nei confronti dei palestinesi. Qualche giorno dopo subisce una nuova denuncia per diffamazione, presentata da esponenti del partito Fratelli d'Italia, per avere utilizzato il termine «razzisti umbri» in seguito all'elezione di Donatella Tesei a presidente della giunta regionale dell'Umbria. Sempre riguardo alla questione israelo-palestinese, nel dicembre 2022 viene annunciata l'intenzione di sporgere denuncia nei suoi confronti da Liliana Segre per istigazione all'odio razziale, insulti e minacce ricevute online, sebbene a maggio 2023 la denuncia non risultasse poi stata sporta.
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In quale luogo Chef Rubio affianca la carriera culinaria a quella agonistica?
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Chef Rubio inizia a cucinare in un ristorante per mantenersi durante il periodo in cui gioca per il club Poneke RFC di Wellington, in Nuova Zelanda.
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"Nuova Zelanda"
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un luogo
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Saturnino Manfredi, detto Nino (Castro dei Volsci, 22 marzo 1921 – Roma, 4 giugno 2004), è stato un attore, regista, sceneggiatore, comico, e cantautore italiano.
Tra i più importanti e apprezzati esponenti del cinema italiano, nel corso della sua lunga carriera ha alternato ruoli comici e drammatici con notevole efficacia, ottenendo numerosi riconoscimenti. È considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman , un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni.
Biografia
Gioventù
Saturnino Manfredi nacque a Castro dei Volsci, un comune della Valle del Sacco (all'epoca in provincia di Roma, attualmente in provincia di Frosinone), il 22 marzo del 1921, primogenito dei due figli di Romeo Manfredi e di Antonina Perfili, provenienti entrambi da famiglie contadine. Il padre, arruolato in Pubblica Sicurezza, dove raggiunse il grado di maresciallo, nei primi anni trenta venne trasferito a Roma, dove Nino e il fratello minore Dante crebbero, trascorrendo l'infanzia nel quartiere di San Giovanni.
Dopo le scuole medie, si iscrisse come semiconvittore al Collegio Santa Maria, da dove però scappò varie volte, finché fu costretto a proseguire gli studi da privatista. Nel 1937 si ammalò gravemente di tubercolosi e restò a lungo in sanatorio. Qui imparò a suonare un banjo da lui stesso costruito ed entrò nel complessino a plettro dell'ospedale. Dopo un'esibizione, avvenuta nello stesso sanatorio, della compagnia teatrale di Vittorio De Sica, iniziò ad appassionarsi alla recitazione.
Esordi
Teatro
Per accontentare la famiglia nell'ottobre del 1941 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma già nello stesso anno dimostrò interesse e una propensione per il palcoscenico, esordendo come presentatore e attore nel teatrino della parrocchia della Natività, in via Gallia. Dopo l'8 settembre 1943, per evitare l'arruolamento, si rifugiò per un anno con il fratello in montagna, sopra Cassino; rientrato a Roma nel 1944 riprese gli studi universitari e, contemporaneamente, si iscrisse all'Accademia nazionale d'arte drammatica.
Si laureò in giurisprudenza nell'ottobre del 1945 con una tesi in diritto penale sulla legittima difesa con voti 92 su 110, ma non eserciterà mai la professione, e nel giugno del 1947 si diplomò all'accademia; nell'autunno dello stesso anno fece i suoi esordi al Teatro Piccolo di Roma, sotto la direzione del suo maestro Orazio Costa, nella compagnia Maltagliati-Gassman, affiancato da Tino Buazzelli, recitando in testi perlopiù drammatici, in molti casi allestiti in prima assoluta per l'Italia, come Liliom di Ferenc Molnár, L'aquila a due teste di Jean Cocteau, Casa Monestier di Denis Amiel, Erano tutti miei figli di Arthur Miller e Scontro nella notte di Eugene O'Neill.
Nella stagione 1948-1949 recitò al Piccolo Teatro di Milano, sotto la regia di Giorgio Strehler, nei drammi shakespeariani Romeo e Giulietta, La tempesta e Riccardo II, insieme a grandi attori di prosa come Giorgio De Lullo, Edda Albertini e Lilla Brignone. Nella stagione 1952-1953 collaborò col grande drammaturgo Eduardo De Filippo, portando in scena al Teatro Eliseo di Roma tre suoi atti unici, Amicizia, I morti non fanno paura e Il successo del giorno, recitandoli insieme a Paolo Panelli e Bice Valori.
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In quale città Nino Manfredi si appassionò alla recitazione?
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Nino manfredì si appassionò alla recitazione nella città di Roma, durante i suoi studi al Collegio Santa Maria, quando ebbe luogo un'esibizione della compagnia teatrale di Vittorio de Sica.
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"Roma"
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un luogo
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È considerato uno dei padri della musica leggera italiana e uno tra i più prolifici artisti in generale. Ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali e condotto alcuni programmi televisivi. Ha inoltre vinto quattro Festival di Sanremo, il primo dei quali, nel 1958, con la canzone Nel blu dipinto di blu (di cui era anche autore, cosa che lo rende il primo cantautore in gara nella storia della manifestazione), universalmente nota anche come "Volare" e destinata a diventare una delle canzoni italiane più conosciute, se non la più conosciuta e dalla quale gli derivò il soprannome di Mr. Volare. Modugno è anche uno dei due cantanti italiani, insieme a Renato Carosone, ad aver venduto dischi all'epoca negli Stati Uniti senza inciderli in inglese. Nei suoi ultimi anni fu anche deputato e dirigente del Partito Radicale. È tra gli artisti italiani che hanno venduto più dischi, con oltre 70 milioni di copie.
Secondo i dati riportati dalla SIAE, Nel blu dipinto di blu è stata la canzone italiana più eseguita al mondo dal 1958 a oggi.
Biografia
Infanzia e giovinezza
Domenico Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare (dove poi gli venne dedicato un lungomare con annessa statua) in piazza Minerva 5 (oggi piazza Caduti di via Fani), in provincia di Bari, da Vito Cosimo Modugno, comandante della Polizia locale, e Pasqua Lorusso, del vicino paese di Conversano; ha due fratelli maggiori, Vito Antonio e Giovanni, e una sorella maggiore, Teresa, e sin da piccolo in famiglia viene chiamato Mimì. Nel 1932 il padre viene trasferito per lavoro a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, e lì Modugno impara il dialetto vernacolare sanpietrano (facente parte dell'area del dialetto salentino), che ricorda il siciliano (fa parte della medesima area linguistica), nel quale scriverà le sue prime canzoni. Durante l'adolescenza impara a suonare la chitarra, presso un calzolaio del limitrofo comune di Squinzano, e la fisarmonica, mentre nel 1945 compone le sue due prime canzoni, che non inciderà mai, E la luna fra le nubi che sorride al mio dolore e Il treno che fischia; scrive anche alcune poesie che fa stampare dal padre tipografo di un suo amico; successivamente le sue canzoni verranno scritte nel dialetto del paese di San Pietro Vernotico. Nel frattempo frequenta l'Istituto di Ragioneria a Manfredonia. Nel 1947 si trasferisce, all'insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna e lavora prima come cameriere e poi come apprendista gommista alloggiando in una baracca in affitto. Nel 1949, dopo il servizio militare a Bologna, ritorna al paese e si lascia crescere i baffi e comincia a esibirsi come suonatore di fisarmonica nelle serenate alle ragazze con il suo gruppo di amici conquistandosi la fama di fimminaru (sciupafemmine) per via della sua prestanza e delle sue doti artistiche.
Gli anni cinquanta: dall'attività teatrale al successo di Nel blu dipinto di blu
Nel paese inizia anche la sua attività teatrale sotto la guida del Maestro Rolomir Piccinno, ma presto decide di tornare a Torino e poi di spostarsi a Roma, dove i primi tempi alloggia presso il convento dei monaci camaldolesi al Celio; vince un concorso per attori dilettanti che gli consente di iscriversi alla scuola per attori del Centro Sperimentale di Cinematografia, riuscendo anche a vincere una borsa di studio da cinquantamila lire al mese. Qui conosce una giovane aspirante attrice siciliana, Franca Gandolfi, figlia di un colonnello che diventerà poi sua moglie il 26 giugno 1955. La sera comincia a esibirsi al Circolo Artistico di via Margutta, con un repertorio di canzoni in dialetto salentino di sua composizione e di brani popolari.
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In quale luogo Modugno ha imparato il dialetto con cui compose il suo repertorio per esibirsi al Circolo Artistico di via Margutta?
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Il dialetto in cui Modugno compose il suo repertorio per il Circolo Artistico di Via Margutta è quello salentino. Il dialetto vernacolare sanpietrano, imparato da Modugno a San Pietro Vernotico, fa parte dell'area del dialetto salentino. Ne consegue che fu proprio in quella località che imparò quel dialetto.
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"San Pietro Vernotico"
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un luogo
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Carlo Azeglio Ciampi (Livorno, 9 dicembre 1920 – Roma, 16 settembre 2016) è stato un politico, economista e banchiere italiano, 10º presidente della Repubblica Italiana dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.
È stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), ministro del tesoro e del bilancio e della Programmazione economica (1996-1997), quindi ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999). Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, fu anche il secondo presidente della Repubblica eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia, preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. È stato anche governatore onorario della Banca d'Italia.
Ha ricoperto inoltre numerosi incarichi di rilevanza internazionale, tra cui quelli di presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vicepresidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996) e presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall'ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1996 ha ricoperto gli incarichi di consigliere d'amministrazione e, successivamente, di consigliere scientifico e vicepresidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
Dopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più aderito ad alcun partito politico, anche se è stato sempre considerato vicino al centrosinistra.
Come Capo dello Stato conferì l'incarico a tre presidenti del Consiglio dei ministri: Massimo D'Alema (del quale ha respinto le dimissioni di cortesia presentate nel 1999), Giuliano Amato (2000-2001) e Silvio Berlusconi (2001-2006); ha nominato cinque senatori a vita: Rita Levi-Montalcini nel 2001, Emilio Colombo nel 2003, Mario Luzi nel 2004, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina nel 2005; ha infine nominato cinque Giudici della Corte costituzionale: nel 2000 Giovanni Maria Flick, nel 2004 Franco Gallo e nel 2005 Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giuseppe Tesauro.
In quanto presidente emerito della Repubblica, è stato senatore di diritto e a vita.
Biografia
Infanzia ed istruzione
Figlio di Pietro Ciampi (1882-1947) e di Maria Masino, quest'ultima nata a Pisa da famiglia di Cuneo, frequentò l'Istituto San Francesco Saverio, retto dai Gesuiti, dalla terza elementare al liceo. Saltò la quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle classi precedenti.
Dopo la maturità, concorse alla Scuola normale superiore di Pisa per un posto nel corso di laurea in lettere: nella prova scritta di italiano del concorso trattò di Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale fu esaminato da Giovanni Gentile; superò il concorso classificandosi undicesimo insieme con Scevola Mariotti.
Durante il suo percorso di studi, compì diversi soggiorni all'estero, in particolare all'Università di Lipsia. Conseguì la laurea in lettere nel 1941, discutendo una tesi in filologia classica e letteratura greca intitolata Favorino d'Arelate e la consolazione Περὶ φυγῆς (relatore Augusto Mancini) alla Normale, dove aveva frequentato, rimanendone affascinato, le lezioni del filosofo Guido Calogero e dove aveva conosciuto anche Franca Pilla, futura moglie. Fu chiamato alle armi nello stesso anno con il grado di sottotenente nel corpo automobilistico e inviato in Albania.
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Nell'anno in cui si laureò, dove venne inviato Carlo Azeglio Ciampi con il grado di sottonenente nel corpo automobilistico?
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Carlo Azeglio Ciampi si lauerò nel 1941. Nello stesso anno fu chiamato alle armi con il grado di sottotenente nel corpo automobilistico e inviato in Albania. Dunque nello stesso anno in cui si lauerò venne inviato in Albania.
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"Albania"
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un luogo
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Nota anche con il titolo internazionale The Sea Beyond, la serie è incentrata sulle vicende dei detenuti e del personale di un immaginario istituto penale per minorenni di Napoli, liberamente ispirato al carcere di Nisida.
Trama
Carmine Di Salvo e Filippo Ferrari sono due adolescenti che sembrano non avere nulla in comune: il primo proviene da una famiglia camorrista napoletana dalla quale vorrebbe solo distaccarsi per costruirsi una vita onesta con la fidanzata Nina e diventare un parrucchiere professionista; il secondo, invece, è un promettente pianista nato in una benestante famiglia milanese che si trova in vacanza nel capoluogo campano con tre suoi amici. Entrambi vengono arrestati e rinchiusi in regime di custodia cautelare nel carcere minorile, dove vengono subito notati e presi di mira dal detenuto Ciro Ricci, figlio di un potente boss capo di una famiglia camorrista rivale dei Di Salvo, affermatosi come capo banda tra le mura del penitenziario. Nel settore femminile giunge invece Naditza, una ragazza rom con la quale Filippo avrà una tormentata e complicata storia d'amore.
Carmine e Filippo nonostante le loro differenze, diventano migliori amici e la loro presenza ribalta l'equilibrio nel penitenziario, compreso il posto di capo appartenente al dispotico Ciro. Le circostanze e gli avvenimenti che vedranno come protagonisti principalmente Ciro, Carmine e Filippo daranno l'avvio ad una continua serie e catena di causa ed effetto, dando così vita a tante vicende pure pericolose che implicheranno anche nel futuro chiunque stia loro vicino.
Tutti i detenuti hanno storie particolarmente difficili. Alcuni provengono da delle famiglie criminali e non hanno alcuna intenzione di cambiare vita; altri, pur essendo cresciuti in ambienti criminali e malavitosi, con fatica vogliono distaccarsene per vivere diversamente; alcuni provengono da un ambiente familiare totalmente disfunzionale a causa del quale sono rimasti abbandonati a se stessi; altri hanno commesso degli errori perché esasperati dai soprusi degli adulti; alcuni invece sono stati arrestati per crimini non commessi; altri ancora sono nati in famiglie oneste ma hanno subito il fascino del cosiddetto "sistema", ovvero il mondo malavitoso, e l'illusione dell'agiatezza che esso garantirebbe.
A cercare di far capire ai ragazzi che tutti possono cambiare ed iniziare a vivere onestamente ci sono la direttrice Paola Vinci, il comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito, l'educatore Beppe Romano e le guardie. Ciascuno di loro, a proprio modo anche grazie alle proprie esperienze in campo sia lavorativo che personale, cerca di dimostrare e si impegna a far capire ai detenuti che una via diversa è sempre possibile.
Episodi
Personaggi e interpreti
Personaggi principali
Massimo Esposito (stagione 1-in corso), interpretato da Carmine Recano.Comandante della polizia penitenziaria, è un uomo di grandi principi e dalla ferrea morale, ma capace di ragionare oltre le regole. Vive con la moglie Consuelo e con il figlio Pietro, un bambino inizialmente di otto anni che ama molto. La sua vita giunse a un punto di svolta circa dieci anni prima del suo ingresso all’IPM: violando le regole dell'omertà denunciò il suo allora migliore amico Antonio Valletta, colpevole di omicidio, facendo sì che questi venisse arrestato; in seguito a questa scelta fu costretto ad allontanarsi dal suo quartiere e farsi terra bruciata attorno senza più guardarsi indietro. Lui e Paola hanno vedute differenti sulla rieducazione dei ragazzi, il che li porta a qualche contrasto all'inizio della collaborazione, tuttavia con il tempo imparano a rispettarsi arrivando addirittura a provare dei sentimenti l'uno per l'altra e ad intrecciare una travagliata relazione. È un uomo responsabile e deciso, ma dal cuore d'oro e con una grande forza di volontà che non si arrende mai e fa di tutto per aiutare il prossimo. Cerca in tutti i modi di convertire i ragazzi dell'IPM a una vita onesta tentando di tenerli lontani dal reclutamento malavitoso che non porta da nessuna parte se non alla rovina totale; tuttavia il suo è un lavoro che gli dà poche soddisfazioni ma, nonostante quest'oscura e spesso dolorosa consapevolezza, non è mai disposto a demordere. Intrattiene con i detenuti rapporti differenti, anche difficili, ma sa farsi rispettare e ascoltare da loro. Quando Paola riparte per Ancona, Massimo si separa comunque dalla moglie, andando a vivere in un'altra casa, sempre a Napoli, anche se entrambi cercano di continuare a essere dei buoni genitori. Lo stupro subito dalla moglie Consuelo a opera degli scagnozzi del clan Di Salvo stravolge la vita di Massimo, mettendo in dubbio le sue certezze, ma grazie a Carmine supera il senso di rabbia che lo stava forviando.
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Nella serie TV Mare fuori, da quale città proviene il detenuto che aiuta il comandante della polizia penitenziaria a superare la sua crisi personale?
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Massimo é il comandante della polizia penitenziaria. Massimo divorzia da sua moglie Consuelo che viene in seguito stuprata. Carmine aiuta Massimo a superare il suo senso di rabbia causato da questi eventi. Carmine è uno dei detenuti e proviene da una famiglia camorrista napoletana quindi la risposta alla domanda: da quale città proviene il detenuto che aiuta il comandante della polizia penitenziaria a superare la crisi ed il senso di rabbia che lo attanaglia dopo il suo divorzio è Napoli.
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"Napoli"
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un luogo
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Biografia
Nasce ad Augusta da padre siciliano, Giacinto Schicchi, generale dell'Aeronautica Militare, e da madre calabrese, Giuditta, una miss. Inoltre, il prozio di Riccardo Schicchi è l'anarchico Paolo Schicchi. La famiglia si trasferisce a Roma poco dopo la nascita di Riccardo.
Da ragazzino si avvicina alla proiezione, proiettando sui marmi bianchi dei palazzi dell'Eur filmini in Super 8. A soli 12 anni diventa amico di Attilio Battistini, direttore di Men, una delle prime riviste audaci sul mercato italiano: Battistini lo fece esordire come fotografo. Iniziò a frequentare il liceo scientifico, ma cambiò istituto: si diplomò al liceo artistico con specializzazione in fotografia. Si perfeziona dunque all'Accademia d'Arte. Nel frattempo, Mario B., giornalista de il manifesto, gli fece pubblicare foto osé sul primo numero di Superlesbo.
Nel 1973 conosce Ilona Staller e con lei conduce la trasmissione radiofonica Voulez-vous coucher avec moi? per l'emittente "Radio Luna" nella quale si parlava di sesso, anche con contributi in diretta degli ascoltatori. I due proseguirono la loro collaborazione portando in giro per l'Italia uno spettacolo erotico.
Fino al 1975 Riccardo Schicchi ha anche realizzato molti reportage per Epoca e Panorama; i reportage provenivano da tutto il mondo, in particolare da Cambogia, Tibet, Vietnam e Australia. Inoltre ha realizzato vari reportage di guerra.
Nel 1979 Schicchi fa uscire il suo primo film, Cicciolina amore mio, con protagonista Ilona Staller. Nello stesso anno produce l'album discografico di debutto di Cicciolina dal titolo Ilona Staller, con etichetta RCA Italiana, da cui nello stesso anno vengono estratti i singoli, sempre prodotti da Schicchi, I Was Made for Dancing e Cavallina a cavallo/Più su sempre più su. L'anno seguente, come fotografo, ha curato il singolo Buone vacanze/Ti amo uomo della Staller con etichetta RCA. Nel 1983 Riccardo Schicchi e Ilona Staller hanno fondato la Diva Futura, agenzia operante nel mondo dell'erotismo e della pornografia.
Ideò e diresse vari spettacoli dal vivo, in particolare ebbe risonanza lo spettacolo live di erotismo del 1986 Curve deliziose, che vide al debutto in uno spettacolo dal vivo Moana Pozzi. Del 1987 è Fantastica Moana, film per la regia di Schicchi che segna il debutto ufficiale di Moana Pozzi nel mondo dell'hard core.
Nel 1989 cura per Cicciolina la fotografia del maxi-single San Francisco Dance con etichetta ACV Sound e dell'album Kebelbarátság con etichetta Ring; mentre per Moana Pozzi cura la fotografia del singolo Supermacho con etichetta ACV Sound.
Riccardo Schicchi si avvicinò anche al mondo politico. Dopo un primo tentativo di ingresso in politica con la Lista del Sole negli anni settanta, entrò nel Partito Radicale (PR) di Marco Pannella. Successivamente nel 1990 fu tra i fondatori del Partito dell'Amore (PdA).
Riccardo Schicchi era considerato il personaggio più influente nel mondo della pornografia italiana: a lui si riconducono nomi come Éva Henger (la moglie), Moana Pozzi, Cicciolina, Miss Pomodoro, Baby Pozzi, Rossana Doll, Jessica Rizzo, Maurizia Paradiso, Barbarella, Eva Orlowsky, Edelweiss.
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Di quale regione italiana era originario il padre di chi ha fondato, nel 1983 insieme a Ilona Staller, l'agenzia dedicata ad erotismo e pornografia "Diva Futura"?
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Il fondatore di Diva Futura, agenzia operante nel mondo dell'erotismo e della pornografia, nel 1983 insieme a Ilona Staller era Riccardo Schicchi. Il padre di Riccardo Schicchi , Giacinto Schicchi, era silicilano dunque originario della regione italiana Sicilia.
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"Sicilia"
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un luogo
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Biografia
Antonio Ligabue nacque a Zurigo, in Svizzera, il 18 dicembre 1899 da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino (provincia di Belluno, Italia), e venne registrato all'anagrafe con il cognome della madre. Il 18 gennaio 1901 la madre si sposò con Bonfiglio Laccabue, che il 10 marzo successivo riconobbe il bambino dandogli il proprio cognome. Antonio, però, divenuto adulto, preferì essere chiamato Ligabue (presumibilmente per l'odio che nutriva verso Bonfiglio, da lui considerato come l'uxoricida della madre Elisabetta, morta tragicamente nel 1913 insieme a tre fratelli in seguito a un'intossicazione alimentare). Già da piccolo Ligabue non visse mai con la sua famiglia d'origine: sin dal settembre del 1900, venne affidato a Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann, una coppia senza figli di svizzeri tedeschi, che l'artista considerò sempre come i propri genitori; in particolare, con Elise l'artista ebbe un legame profondo, sebbene travagliato.
A causa delle disagiate condizioni economiche e culturali della famiglia adottiva, fu costretto a continui spostamenti dovuti alla precarietà del lavoro. L'infanzia del giovane Antonio fu quindi caratterizzata da grandi disagi, ai quali si univano le malattie di cui era affetto (il rachitismo e il gozzo), condizioni che risultarono nella compromissione dello sviluppo fisico, mentale e psichico del futuro artista. Il carattere difficile e le difficoltà negli studi lo portarono a cambiare scuola varie volte: prima a San Gallo, poi a Tablat e infine a Marbach. Da quest'ultimo istituto, tuttavia, venne espulso dopo soli due anni, nel maggio del 1915, per cattiva condotta. Nell'istituto, in ogni caso, Ligabue impara a leggere con una certa velocità, e pur non essendo capace in matematica e in ortografia, trova costante sollievo nel disegno. Ritornato nuovamente dalla famiglia adottiva, si trasferirono successivamente a Staad, dove condusse una vita piuttosto errabonda, lavorando saltuariamente come bracciante agricolo.
Tra il gennaio e l'aprile del 1917, dopo una violenta crisi nervosa, fu ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a Pfäfers. Dimesso, tornò nuovamente dalla famiglia adottiva, trasferitasi a Romanshorn, soggiornandovi però per brevi periodi, alternando i suoi rientri a casa con peregrinazioni senza meta, durante le quali lavorava come contadino o accudiva animali nelle fattorie. Nel 1919, dopo aver aggredito la madre adottiva durante una lite, su denuncia della stessa venne espulso dalla Svizzera. Venne inviato in Italia e il 9 agosto giunse a Gualtieri, luogo d'origine del padre Bonfiglio Laccabue. Tuttavia, non sapendo una parola di italiano, fuggì nel tentativo di rientrare in Svizzera, ma venne trovato e ricondotto a Gualtieri, dove visse grazie all'aiuto dell'Ospizio di mendicità Carri. Successivamente continuò, come faceva in Svizzera, a praticare una vita nomade, lavorando saltuariamente come manovale o bracciante presso le rive del Po. Proprio in quel periodo incominciò a dipingere. L'espressione artistica dava sollievo alle sue ansie, mitigava le sue ossessioni e riempiva la sua solitudine.
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In quale città viveva Antonio Ligabue nel 1918?
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Antonio Ligabue nel 1918 viveva a Romanshorn, in Svizzera, insieme alla sua famiglia adottiva, prima di essere espulso dal paese nel 1919 a seguito di una lite con Elise Hanselmann.
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"Romanshorn"
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un luogo
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Il codice fiscale viene attribuito alla nascita o alla costituzione per le associazioni e gli enti. Per i soggetti iscritti al Registro delle imprese il codice fiscale dal 6/12/2000 coincide con il numero di iscrizione al Registro (le prime 7 cifre corrispondono al "numero sequenziale", seguito da 3 cifre che identificano l'Ufficio e 1 cifra di controllo). Per tutti i soggetti contribuenti non persone fisiche dotati di una partita Iva (trust, stabili organizzazioni, imprese e tra queste le imprese in forma societaria, società non imprese commerciali come le società tra professionisti, associazioni con partita Iva, fondazioni) la stessa normalmente ha anche funzione di codice fiscale.
Storia
Il codice fiscale è stato introdotto con il Decreto del presidente della Repubblica n. 605 del 29 settembre 1973 per rendere più efficiente l'amministrazione finanziaria con la creazione dell'Anagrafe tributaria, fortemente voluta dall'allora ministro delle finanze Bruno Visentini.
Esso viene attribuito e rilasciato a ciascun cittadino italiano dall'Agenzia delle entrate e può essere attribuito anche ai cittadini stranieri.
Sin dalla riforma, a ciascuna persona veniva consegnato un tesserino prima cartaceo poi di plastica con banda magnetica, riportante oltre al codice fiscale anche cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita, data di nascita e anno di emissione.
Descrizione
Il codice fiscale viene usato da tutte le amministrazioni pubbliche in Italia e serve ad identificare il cittadino, il contribuente e tutti gli altri soggetti obbligati ad averlo.
La tessera
A tutti gli aventi diritto che richiedono il codice fiscale viene consegnata o una tessera magnetica con il codice fiscale e un codice a barre univoco o per i residenti in Italia che godono anche dell'assistenza sanitaria, una smart card che ha funzione di:
Tessera di accesso facilitato ai servizi pubblici (es. Agenzia delle entrate) o privati (es. scontrini per l'acquisto dei farmaci).
Tessera sanitaria, che ha assunto valenza di controllo della spesa sanitaria per le regioni ed è destinata a contenere i dati sanitari dei cittadini.
Tessera di assicurazione sulle malattie valida nell'Unione europea.
Carta nazionale dei servizi pubblici con funzione di firma per l'accesso.
La tessera plastificata del codice fiscale è stata definitivamente sostituita e integrata nella tessera sanitaria per coloro i quali ne hanno diritto; per gli altri continua a esistere il vecchio tesserino.
Il certificato di attribuzione del codice fiscale in formato cartaceo (tesserino verde), nato in Italia nei primi anni '70, è rimasto nel formato tradizionale sino alla diffusione della tessera di plastica.
Gestione separata INPS
Nella gestione separata (una forma previdenziale pubblica, obbligatoria per talune categorie di lavoratori) l'INPS utilizza come numero di attribuzione il codice fiscale, invece di un codice numerico assegnato (come viene fatto per le altre forme previdenziali, anche dell'INPS stessa). L'iscrizione alla gestione separata INPS 2018, può essere effettuata nelle Camere di Commercio tramite il Registro delle Imprese e la procedura di comunicazione "UNICA".
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Qual è stato il primo oggetto fisico su cui era riportato il codice fiscale?
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Sin dalla riforma del codice fiscale, a ciascuna persona veniva consegnato un tesserino prima cartaceo poi di plastica con banda magnetica, riportante oltre al codice fiscale anche cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita, data di nascita e anno di emissione.
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"Tesserino cartaceo"
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un oggetto
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Storia
Il canale è stato lanciato il 21 maggio 1998 sulla piattaforma Stream TV, poi confluita in Sky Italia, dove è rimasto al canale 320 fino alla sospensione delle trasmissioni, avvenuta il 1º giugno 2008. L'8 maggio 2009 riprende le trasmissioni su Mediaset Premium, per terminarle definitivamente il 1º gennaio 2019.
Studio Universal era noto anche per le sue campagne pubblicitarie, spesso fantasiose, facilmente reperibili per le città o sui giornali.
I love Studio Universal e la sospensione delle trasmissioni
Dal mese di maggio 2008, quando si ebbe la notizia ufficiale della prossima fuoriuscita del canale dal pacchetto Cinema di Sky Italia, Studio Universal lanciò una campagna dal titolo I love Studio Universal, che invitava i telespettatori a lasciare un messaggio di affetto sul sito del canale.
In quest'ultimo periodo, un conto alla rovescia dei giorni mancanti e vari spot di commiato venivano trasmessi nelle pause pubblicitarie. Questi ultimi annunciavano, mostrando alcune scene di famosi film Universal, la prossima sospensione delle trasmissioni del canale. Inoltre, il logo posizionato in alto a destra diventò dinamico, alternando quello normale ad un cuore rosso con la frase I love SU.
Il canale ha sospeso le trasmissioni pochi minuti dopo la mezzanotte del 1º giugno 2008. Finito l'ultimo film in onda (Spartacus) è apparso un cartello fisso a sfondo giallo con il logo del canale e il sito internet. Intorno all'1:00 sono partiti i promo del canale in sostituzione, MGM Channel.
La sospensione delle trasmissioni è stata causata dal mancato rinnovo del contratto con Sky Italia, stipulato nel 2003 alla nascita della piattaforma satellitare.
Il ritorno e la chiusura per la seconda volta
Dal 24 aprile 2009, il cuore di I love Studio Universal sul sito internet del canale, si è riempito di un countdown che ha segnato i giorni mancanti all'inizio delle trasmissioni sul digitale terrestre.
Le sue trasmissioni sono ricominciate l'8 maggio 2009 alle 21:00 con il film Il gladiatore, tornando a riproporre i suoi contenuti sul digitale terrestre all'interno della piattaforma Mediaset Premium.
Il 20 novembre 2018 viene annunciato che il canale avrebbe cessato definitivamente le proprie trasmissioni su Mediaset Premium con ultimo giorno di trasmissione il 31 dicembre 2018. Le trasmissioni sono, infine, terminate alle 00:25 del 1º gennaio 2019 dopo la trasmissione del film La sposa cadavere.
I contenuti che andavano in onda su questo canale sono disponibili all'interno della piattaforma streaming Mediaset Infinity.
Loghi
Sebbene il logo a schermo del canale sia quasi sempre di colore bianco, quando venivano trasmessi programmi non adatti ai bambini, fino al 2016, l'archetto sopra di esso si colorava di rosso, in modo da avvertire i telespettatori delle scene violente.
Note
Collegamenti esterni
Sito ufficiale, su studiouniversal.it.
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Qual è la forma all'interno della quale è comparso il countdown dei giorni mancanti all'inizio delle trasmissioni di Studio Universal su Mediaset Premium, a meno di un anno dalla sospensione delle trasmissioni su Sky?
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A meno di un anno di distanza dalla sospensione delle trasmissioni di Studio Universal su Sky, nell'Aprile 2009, è comparso un countdown che segnava i giorni che mancavano all'inizio delle trasmissioni del canale su Mediaset Premium. La forma in cui era collocato il countdown era quella del cuore di "I Love Studio Universal".
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"Cuore"
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un oggetto
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Dopo aver cantato per diversi anni nel coro delle voci bianche del Teatro alla Scala di Milano, e aver collaborato in diversi spot pubblicitari, firma nel 2007 un contratto discografico con l'etichetta Sugar Music, pubblicando l'anno successivo il suo primo album, da cui fu estratto il singolo Feeling Better.
Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo: la prima volta nella sezione Giovani nel 2009, conquistando il secondo posto grazie al brano Come foglie; poi nel 2010, vincendo il Premio della Critica "Mia Martini" e il Premio della Sala Stampa Radio e Tv nella categoria Artisti con la canzone Ricomincio da qui e scatenando la rivolta dell'orchestra che stracciò platealmente gli spartiti in contestazione del televoto che relegò la cantante al quinto posto; nel 2013 con il singolo E se poi, nel 2015, con Adesso e qui (nostalgico presente), con cui si classifica terza e che le permette di conquistare per la seconda volta il Premio della Critica e nel 2021 con Ti piaci così.
Durante la sua carriera ha vinto numerosi riconoscimenti tra i quali un TRL Award, quattro Wind Music Awards un Premio Lunezia ed un Premio Roma Videoclip, oltre a numerose candidature, incluse quelle per il Premio Tenco, il Nastro d'argento, gli MTV Europe Music Awards e gli MTV Awards.
Dal 2012 si avvicina alla recitazione interpretando il corto Perfetta, un cameo in Tutti i rumori del mare, nonché un ruolo in Caserta Palace Dream di James McTeigue. Nel 2016 interpreta nei teatri italiani il ruolo da protagonista nel musical Evita.
Biografia
Origini e inizi
Malika è nata a Milano il 31 gennaio del 1984, secondogenita di padre marocchino di Meknès, Ahmed Ayane, e di madre italiana. Cresce con la sorella maggiore in viale Ungheria, nel quartiere Morsenchio, nella periferia orientale della città.
Nel 1995, scelto dopo aver partecipato a un open day, inizia a studiare a partire dalle scuole medie presso il Conservatorio di Musica G. Verdi, scegliendo come proprio strumento musicale il violoncello. Nello stesso 1995 inizia la sua attività canora, all'età di 11 anni, entrando nel coro di voci bianche del Teatro alla Scala, nel quale resta fino al 2001 cantando spesso da solista, soprattutto brani di compositori moderni quali Gabriel Fauré (1998 nella Chiesa di San Marco a Milano), Benjamin Britten, Francis Poulenc, Bruno Zanolini e Ralph Vaughan Williams.
Incuriosita dalla "musica oltre al teatro", inizia a sperimentare generi passando dal blues al jazz, dal gospel all'electro-clash.
Il 7 dicembre 1997 il Maestro Riccardo Muti la sceglie come solista nel ruolo della Seconda apparizione per il Macbeth con Maria Guleghina, Renato Bruson, Roberto Alagna e Carlo Colombara nella serata d'inaugurazione della stagione d'opera alla Scala, ripresa dalla RAI. Al Teatro alla Scala colleziona collaborazioni importanti, tra cui quelle con i Maestri Riccardo Chailly e Giuseppe Sinopoli fino al 2001.
Dovendo abbandonare le voci bianche, lavora alla caffetteria del Teatro alla Scala (trasferitosi presso il Teatro degli Arcimboldi) e poi da cameriera a Le Trottoir, locale con musica dal vivo in piazza Ventiquattro Maggio, nei pressi della Darsena; fa anche la centralinista in un call center. A Le Trottoir, noto anche per la costante presenza dello scrittore Andrea G. Pinketts, oltre a fare la cameriera diventa presto la cantante del venerdì sera. Intreccia inoltre una relazione con il deejay del locale, che diverrà il padre di sua figlia.
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Quale premio Malika vinse 2 volte?
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Malika vinse 2 volte il Premio della Critica: una nel 2010 e una nel 2021.
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"Premio della Critica"
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un nome
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Smetto quando voglio è un film del 2014 diretto da Sydney Sibilia.
Il lungometraggio narra la storia di un gruppo di brillanti ricercatori universitari (assegnisti di ricerca e professori a contratto) che tentano di uscire dall'impasse lavorativa ed esistenziale della precarietà cronica, producendo e spacciando droghe intelligenti (smart drug).
Trama
Roma, 2014. Pietro Zinni, ricercatore neurobiologo presso l'Università La Sapienza, ha appena sviluppato un rivoluzionario algoritmo per la modellizzazione teorica di molecole organiche. Talentuoso nel suo campo, brillante e molto quotato, Pietro incarna tuttavia lo stereotipo del giovane insegnante precario e inascoltato, come molti altri della sua generazione: lui, infatti, aveva scelto la strada della ricerca scientifica seguendo la spinta ottimistica dei primi anni 2000, scontrandosi in seguito con la recessione economica del 2007. Da quel momento, l'Università aveva cercato di tagliare le spese, destinando sempre meno fondi alle ricerche, causando in molti casi la cosiddetta fuga di cervelli. I rimasti, come Pietro, accettavano di lavorare per una paga misera nella speranza di ottenere un posto fisso, o più semplicemente, venivano licenziati dall'Università che non era più in grado di finanziare i loro progetti. Anche per Pietro quel giorno è purtroppo arrivato: durante la presentazione dei suoi risultati alla commissione finanziatrice, a causa dell'impreparazione e del pressappochismo mostrati dal professor Seta, il decano dell'Università che supervisiona il lavoro dei ricercatori ma non crede davvero nei loro studi e sembra interessato solo ad accaparrarsi i fondi del ministero seguendo una logica più politica che scientifica, i docenti della commissione non sembrano capire l'importanza delle ricerche di Pietro e decidono di non rinnovargli l'assegno di ricerca. Dopo avergli promesso blandamente che farà «il possibile» per riottenere i finanziamenti, Seta lo licenzia.
Tornato a casa, Pietro non ha il coraggio di dire la verità a Giulia, la sua compagna. In compenso, però, dopo aver passato la notte in discoteca a causa di un suo allievo che gli doveva dei soldi per delle ripetizioni, ha un'idea per salvarsi dalla disoccupazione: utilizzare le sue conoscenze scientifiche per creare una nuova droga, sfruttando una molecola non ancora catalogata come stupefacente dal Ministero della salute. Per realizzare il tutto decide così di rivolgersi ad ex ricercatori universitari (assegnisti di ricerca e professori a contratto) come lui che, a causa dei tagli dei fondi e dei posti di lavoro, sono ora costretti a fare lavori inadeguati rispetto alle loro qualifiche con stipendi da fame.
L'équipe è infatti composta da: Mattia e Giorgio, due latinisti che fanno i benzinai; Alberto, un chimico che fa il lavapiatti in un ristorante cinese; Bartolomeo, un economista che vive in mezzo agli zingari e per vivere cerca di applicare al poker le sue abilità nel calcolo matematico; Arturo, un archeologo classico che lavora per l'università, sfruttato e malpagato, il cui lavoro pratico è supervisionare gli scavi dei cantieri cittadini per scoprire qualche reperto dell'antica Roma e Andrea, un antropologo di discreta fama che ora cerca impiego presso uno sfasciacarrozze fingendosi un rozzo ciociaro.
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Quale evento economico globale ha causato una riduzione dei fondi accademici nella storia del film "Smetto quando voglio" ?
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Il film smetto quando voglio mostra come l'Università La Sapienza di Roma fu costretta nel 2007 a tagliare i fondi destinati solitamente alla ricerca a causa della recessione economica globale.
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"recessione economica del 2007",
"recessione economica",
"recessione"
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poche parole
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Biografia
Chiamato Eusebio in onore del leggendario calciatore portoghese, è padre di Federico, anch'egli calciatore.
Caratteristiche tecniche
Carriera
Giocatore
Club
Gli inizi, Empoli e Lucchese
A 15 anni entra nelle giovanili dell'Empoli, insieme a Nicola Caccia. Esordisce in Serie A a 18 anni con la maglia della formazione toscana nella stagione 1987-1988, collezionando una sola presenza, subentrando nella ripresa a Luigino Pasciullo in occasione della sconfitta esterna contro la Juventus del 31 gennaio 1988. La stagione termina con la retrocessione della squadra empolese e l'anno successivo Di Francesco gioca 34 partite. Un'altra retrocessione porta l'Empoli e Di Francesco in Serie C1, dove disputa 33 partite la prima stagione e altrettante la seconda mettendo a segno rispettivamente 1 e 2 reti.
L'annata successiva passa alla Lucchese, in Serie B, disputando 4 stagioni da titolare e realizzando 12 reti, di cui 7 nel campionato cadetto 1994-1995.
Piacenza, Roma e ritorno a Piacenza
Viene acquistato dal Piacenza in massima serie: gioca con la maglia biancorossa due stagioni con 5 reti in 67 partite, conquistando altrettante salvezze.
All'inizio della stagione 1997-1998 passa alla Roma, squadra con cui raggiunge il massimo risultato della propria carriera con la vittoria del campionato 2000-2001 (disputato da riserva) e collezionando 168 presenze e 14 reti. Durante la sua permanenza a Roma gioca anche in Coppa UEFA e viene convocato in nazionale.
Torna al Piacenza nell'estate 2001 per rimanerci altre 2 stagioni fino al 2003 con 61 presenze e 12 reti.
Ancona e Perugia
La stagione successiva passa all'Ancona e nel gennaio 2004 al Perugia, squadra in cui chiude la sua carriera da calciatore nel 2005.
Nazionale
Nell'estate 1997 è inizialmente convocato in nazionale da Cesare Maldini per il Torneo di Francia, a cui rinuncia per disputare lo spareggio-salvezza del Piacenza contro il Cagliari.
Esordisce in azzurro l'anno successivo, il 5 settembre 1998, durante la gestione di Dino Zoff, in occasione della partita di qualificazione all'Europeo 2000 contro il Galles. Il 16 dicembre dello stesso anno realizza il suo unico gol in maglia azzurra contro una selezione di All Stars, in una partita amichevole celebrativa dei 100 anni della Federazione.
In nazionale conta 16 convocazioni tra il 1997 e il 2000, con 13 presenze.
Dirigente
Il 29 luglio 2005 diventa team manager della Roma, lasciando l'incarico il 31 luglio 2006. Il 1º agosto 2007 va a ricoprire il ruolo di direttore sportivo della Val di Sangro; il 15 dicembre seguente, dopo l'esonero dell'allenatore Danilo Pierini, lascia l'incarico. Il 18 settembre 2009 viene nominato direttore tecnico nel settore giovanile del Pescara subentrando a Cetteo Di Mascio.
Allenatore
Lanciano, Pescara e Lecce
Il 23 giugno 2008 è diventato l'allenatore del Lanciano; il 27 gennaio 2009 viene esonerato e sostituito da Dino Pagliari.
Il 12 gennaio 2010, subentra all'esonerato Antonello Cuccureddu sulla panchina del Pescara ottenendo la promozione in serie B dopo i play-off. Nel campionato successivo conduce la squadra al 13º posto, dopo aver a lungo conteso ad altre pretendenti i play-off; il 22 giugno 2011 risolve il contratto coi biancazzurri con un anno di anticipo, per aver accettato la proposta del Lecce che lo ha voluto alla guida tecnica della squadra. A Pescara viene sostituito da Zdeněk Zeman.
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Quale "livello" calcistico si intende quando nell'articolo viene detto che il Piacenza era in "massima serie"?
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Con l'espressione "massima serie" si intende dire che il Piacenza era in serie A, la quale è il livello più alto del campionato di calcio italiano.
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1842_eusebio_di_francesco.txt
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"serie A"
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Giulio Regeni era un dottorando italiano dell'Università di Cambridge rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Il corpo presentava evidenti segni di tortura, al punto che la madre lo riconobbe «dalla punta del naso» e disse di aver visto nel volto martoriato del figlio «tutto il male del mondo». In particolare, sulla pelle erano state incise, con oggetti affilati, alcune lettere dell'alfabeto, e tale pratica di tortura era stata ampiamente documentata come tratto distintivo della polizia egiziana; queste evidenze hanno messo subito sotto accusa il regime di al-Sisi.
L'uccisione di Giulio Regeni ha dato vita in tutto il mondo, e soprattutto in Italia, a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e nei depistaggi successivi, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l'Egitto. Secondo il Parlamento europeo, l'omicidio di Giulio Regeni non è un evento isolato, ma si colloca in un contesto di torture, morti in carcere e sparizioni forzate avvenute in tutto l'Egitto negli ultimi anni.
Storia
Giulio Regeni
Nato a Trieste il 15 gennaio 1988, Regeni crebbe a Fiumicello (in provincia di Udine) e, ancora minorenne, si trasferì negli Stati Uniti per studiare allo Armand Hammer United World College of the American West; si spostò poi nel Regno Unito a Leeds e a Cambridge e, infine, a Vienna. Vinse due volte il premio "Europa e giovani" (2012 e 2013), al concorso internazionale organizzato dall'Istituto regionale studi europei, per le sue ricerche e gli approfondimenti sul Medio Oriente.
Dopo aver lavorato a Il Cairo per l'UNIDO e aver svolto per un anno ricerche per conto della società privata di analisi politiche Oxford Analytica, stava conseguendo un dottorato di ricerca presso il Girton College dell'Università di Cambridge e si trovava in Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l'Università Americana del Cairo. In alcuni articoli, scritti anche con lo pseudonimo di Antonio Drius e pubblicati dall'agenzia di stampa Nena e, postumi, da il manifesto, ha descritto la difficile situazione sindacale dopo la rivoluzione egiziana del 2011.
L'omicidio
Il 25 gennaio 2016, il ricercatore italiano inviò alle 19:41 un SMS alla fidanzata in Ucraina, dicendo che stava uscendo. Poco dopo, la studentessa Noura Wahby, amica di Regeni conosciuta nel 2014 a Cambridge, denunciò sul proprio profilo Facebook la scomparsa del ricercatore, il quale, qualche ora prima, doveva incontrare delle persone in piazza Tahrir per festeggiare il compleanno di un amico. Durante i giorni della scomparsa, vennero lanciati su Twitter gli hashtag #whereisgiulio e #جوليو_ـفين (letteralmente: #doveègiulio).
Il corpo nudo e atrocemente mutilato di Giulio Regeni fu trovato il 3 febbraio in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo. La ministra dello sviluppo economico Federica Guidi, che in quel momento si trovava in Egitto in missione diplomatica con un gruppo di imprenditori, interruppe immediatamente la visita e rientrò in Italia.
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Quali evidenze trovate sul corpo di Regeni hanno collegato la sua morte a metodi attribuiti alla polizia egiziana, portando alle accuse contro il regime di al-Sisi?
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Sulla pelle di Giulio Regeni furono ritrovate incise lettere dell’alfabeto, una pratica di tortura della polizia egiziana, che condusse a mettere sotto accusa il regime di al-Sisi per la sua morte.
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1938_omicidio_di_giulio_regeni.txt
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"alfabeto",
"lettere",
"lettere dell alfabeto"
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Senatrice del Partito Democratico dalla XVII legislatura, dal 21 marzo 2013 al 12 dicembre 2016 ha rivestito la carica di vicepresidente del Senato con funzioni vicarie per poi essere nominata ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel governo Gentiloni.
Biografia
Dopo il diploma della scuola magistrale (triennale) di abilitazione all'insegnamento nella scuola materna, consegue nel 1971 il diploma di assistente sociale (triennale). Incomincia a lavorare come maestra di scuola dell'infanzia presso il Comune di Milano, assumendo il 7º livello professionale; successivamente, viene nominata delegata della FLELS (Federazione lavoratori enti locali sanità, poi confluita nella FP - Funzione Pubblica) della CGIL presso l'amministrazione comunale di Milano dal 1974 al 1979, anno in cui viene distaccata presso la segreteria milanese della FLELS-CGIL.
Nel 1982 si trasferisce a Roma per lavorare alla segreteria nazionale dei sindacato dei lavoratori del pubblico impiego, dove ricopre l'incarico di responsabile del coordinamento delle donne del pubblico impiego, e poi del settore tessile. Nel 1994 entra a far parte della Direzione nazionale della CGIL, ricevendo l'incarico di costituire la nuova categoria del Sindacato lavoratori della comunicazione (SLC-CGIL).
Nel 1996 entra a far parte della segreteria nazionale della FILTEA-CGIL (Federazione italiana lavoratori tessili abbigliamento cuoio calzature), di cui è segretaria generale della categoria dal 2000 fino al 2010; successivamente alla fusione nella FILTEA nella FILCTEM-CGIL, ne diventa la vice-segretaria generale. Dal 2001 al 2012 è stata presidente del sindacato tessile europeo (FSE:THC) e nel 2012 diviene vicepresidente della EIWF – European Industrial Workers Federation (Federazione europea dei lavoratori dell'industria). Poco prima di dedicarsi alla politica, viene nominata vicepresidente della Federconsumatori dal novembre 2012 al gennaio 2013.
Nel febbraio 2011, durante il cosiddetto scandalo Rubygate che coinvolse Silvio Berlusconi, Valeria Fedeli fu tra le fondatrici del comitato femminista Se non ora, quando? per denunciare il "modello degradante ostentato da una delle massime cariche dello Stato, lesivo della dignità delle donne e delle istituzioni".
Nel 2017 le è stato attribuito alla Camera dei deputati il premio America della Fondazione Italia USA.
Nel 2018 entra a far parte del CdA della Fondazione Giovanni Agnelli.
Carriera politica
Nel 2012 lascia il sindacato per candidarsi in parlamento e nel gennaio 2013 è capolista in Toscana del PD per il Senato della Repubblica.
Eletta senatrice nelle elezioni politiche del 2013, il 21 marzo 2013 è eletta Vicepresidente del Senato della Repubblica per il PD, con funzione vicaria in quanto ha ottenuto il maggior numero di preferenze, pari a 134 voti. Siede inoltre nella IV commissione Difesa del Senato.
Tra i vari disegni di legge presentati come primo firmatario si ricorda quello per l'istituzione di una Commissione parlamentare sul fenomeno dei femminicidi, che raccolse tra i confirmatari l'appoggio di molti esponenti di forze politiche anche di opposizione.
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Quale diploma ha permesso a Valeria Fedeli di iniziare a lavorare come assistente sociale?
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Il secondo diploma conseguito da Valeria Fedeli è stato il diploma di assistente sociale nel 1971, che le ha permesso di iniziare la sua carriera come maestra d'infanzia.
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2096_valeria_fedeli.txt
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"Assistente sociale",
"diploma di assistente sociale",
"diploma di assistente sociale (triennale)"
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Franca Valeri, pseudonimo di Franca Norsa (Milano, 31 luglio 1920 – Roma, 9 agosto 2020), è stata un'attrice, comica, cabarettista, sceneggiatrice, drammaturga e regista teatrale italiana, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista.
Appassionata di teatro musicale, nella sua carriera si è dedicata anche alla regia operistica.
Biografia
Infanzia e giovinezza
Franca Norsa nasce il 31 luglio 1920 a Milano, in via Cerva, ma l'atto di nascita riporta l'indirizzo di residenza di via Giuseppe Rovani 7, in una famiglia della borghesia milanese, secondogenita di Luigi Angelo Norsa, ingegnere mantovano alla Breda di Sesto San Giovanni, e Cecilia Pernetta, originaria di Pavia; il padre era di origine ebraica ma viveva laicamente e la madre, cattolica, era inizialmente mal vista dai parenti del futuro marito, ma l'arrivo del primogenito Giulio convinse la suocera ad acconsentire al matrimonio. I figli non vennero né battezzati come cristiani né avviati all'ebraismo. A carriera già avviata, fu poi scoperta nell'albero genealogico della famiglia la presenza di un'attrice, vissuta nel XVIII secolo, di nome Fanny Norsa.
Appassionata di recitazione fin da piccola, imitatrice delle amiche della madre, Franca cresce apprendendo, su invito del padre (il quale le regala spesso dischi a 78 giri di Ettore Petrolini), l'inglese e il francese e frequentando, grazie a entrambi i genitori spesso ospiti in un palchetto di amici, il teatro alla Scala, appassionandosi così all'opera. Vive inoltre a Riccione, Venezia e la Svizzera per le lunghe vacanze estive. Dopo un periodo vissuto in un appartamento in via della Spiga, i Norsa nel 1935 si trasferiscono nella signorile via Mozart.
Franca frequenta il Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini nella sezione C, l'unica in cui venga insegnata la lingua inglese. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è Silvana Mauri, futura moglie di Ottiero Ottieri e nipote di Valentino Bompiani, il quale, trasferitosi a Milano in quegli anni, aveva fondato la casa editrice Bompiani.
Franca adolescente inizia recitando caricature in compagnia di alcune amiche: con loro inscena una specie di teatrino ad uso e consumo di amici e parenti. Nasce in questo contesto il personaggio della Signorina Snob (che stigmatizzava con sagacia e ironia i comportamenti ipocriti della borghesia milanese, cui lei stessa appartiene).
Le leggi razziali fasciste del 1938 privano la famiglia dei diritti fondamentali e Franca si trova, per di più, a dover rinunciare anche alle affezionate domestiche. Espulsa dal Parini all'ultimo anno, riesce ad iscriversi da privatista, senza destare sospetti, al Regio Liceo - Ginnasio Alessandro Manzoni.
Il periodo più buio arriva dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Il padre e il fratello trovano rifugio in Svizzera. Franca, rimasta a Milano con la madre, sopravvive alle deportazioni grazie a un impiegato dell’anagrafe, il quale le rilascia una carta d’identità falsa, che la trasforma nella figlia illegittima di sua madre Cecilia Pernetta, nata a Pavia come quest'ultima e non a Milano. Lei e la madre lasciano l'appartamento di via Mozart ad alcune persone ricercate e si trasferiscono in Brianza, poi in una località sopra Lecco, per tornare infine a Milano, nascoste in una casa di ringhiera bombardata, di proprietà di amici, in via Rovello. Per passare il tempo legge Marcel Proust, nei libri Gallimard in lingua originale posseduti da suo padre, il quale aveva studiato alla Sorbona.
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Quale scuola superiore ha frequentato Silvana Mauri?
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Franca frequenta il Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini nella sezione C. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è Silvana Mauri, futura moglie di Ottiero Ottieri
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"Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini"
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un luogo
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Soprannominato Pinturicchio da Gianni Agnelli, è considerato come uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi, nonché tra i più forti al mondo della propria generazione. Capitano della Juventus dal 2001 al 2012, con il club torinese ha vinto numerosi trofei a livello nazionale e internazionale, segnando in tutte le competizioni a cui ha partecipato e stabilendo i primati societari di reti (290) e presenze (705). Inoltre è al decimo posto per reti segnate in Serie A (188), a pari merito con Alberto Gilardino e Giuseppe Signori.
Dal 1995 al 2008 ha fatto parte della nazionale partecipando a tre campionati del mondo, ovvero Francia 1998, Corea del Sud-Giappone 2002 e quello vittorioso di Germania 2006, e quattro campionati d'Europa, ovvero Inghilterra 1996, Belgio-Paesi Bassi 2000 – finalista –, Portogallo 2004 e Austria-Svizzera 2008, quest'ultimo da capitano. Pur avendo brillato meno che in maglia juventina, soprattutto nei tornei mondiali ed europei, in azzurro ha comunque totalizzato 91 presenze e 27 reti, che lo rendono il quarto miglior marcatore di sempre insieme a Roberto Baggio.
Considerando anche le reti segnate nelle nazionali giovanili, è secondo, dietro Silvio Piola (390), nella classifica dei migliori marcatori italiani di tutti i tempi, con 359 gol. In carriera ha conquistato quattro titoli di capocannoniere: in UEFA Champions League nel 1998 con 10 gol, in Coppa Italia nel 2006 con 5 gol, in Serie B nel 2007 con 20 gol e in Serie A nel 2008 con 21 gol.
Occupa la 77ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer e nel marzo del 2004 è stato inserito da Pelé nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA. È stato inserito inoltre per sei volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d'oro (1995, 1996, 1997, 1998, 2002 e 2003) arrivando a ricoprire la quarta posizione due volte, la prima nel 1995 e la seconda un anno dopo. È stato inserito per tre anni consecutivi (1995-1996, 1996-1997, 1997-1998) nella squadra dell'anno secondo l'European Sports Media, mentre l'Association of Football Statisticians, classificando i più grandi calciatori di sempre, lo ha incluso al 60º posto, ed è risultato 49º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti. Inoltre è stato eletto dall'AIC il migliore calciatore italiano nel 1998 e nel 2008. Nel 2007 ha lasciato la sua impronta nella Champions Promenade vincendo il Golden Foot, mentre nel 2017 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
Biografia
Nasce a Conegliano, nel Trevigiano, e cresce poi a Saccon, frazione di San Vendemiano. Ha un fratello di nove anni più grande, Stefano, anche suo procuratore, e una sorella adottiva. Ha conseguito il diploma di ragioneria. Molto riservato riguardo alla sua vita sentimentale, il 12 giugno 2005 ha sposato in segreto Sonia; la coppia ha tre figli.
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In quale Stato si è svolto il campionato del mondo a cui Del Piero ha partecipato l'anno dopo essersi sposato?
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Il 12 giugno 2005 Alessandro del Piero ha sposato in segreto Sonia. Dal 1995 al 2008 ha fatto parte della nazionale partecipando a tre campionati del mondo, ovvero Francia 1998, Corea del Sud-Giappone 2002 e quello vittorioso di Germania 2006.
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"Germania"
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Emma Bonino (Bra, 9 marzo 1948) è una politica italiana.
Figura tra le più importanti del radicalismo liberale d'età repubblicana e del femminismo italiano, è stata eletta dal 1976 in poi in varie legislature alla Camera dei deputati e al Parlamento europeo, infine al Senato della Repubblica. Ha ricoperto la carica di commissaria europea dal 1995 al 1999, quella di Ministro del commercio internazionale e delle politiche europee nel governo Prodi II dal 2006 al 2008, di vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013, e successivamente di Ministro degli affari esteri nel governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014.
Oltre ad aver ricoperto importanti cariche nel Partito Radicale, è stata membro del comitato esecutivo dell'International Crisis Group, ideatrice e promotrice della Corte penale internazionale, delegata per l'Italia all'ONU per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice dell'organizzazione internazionale Non c'è pace senza giustizia per l'abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
Biografia
Emma Bonino è nata l'8 marzo 1948, ma è stata registrata all'anagrafe il giorno seguente, secondogenita di Filippo Bonino e Catterina Barge. Vive i suoi primi anni in una fattoria nelle campagne di Bra, in provincia di Cuneo. Nel 1954 la famiglia lascia l'azienda agricola e si trasferisce a Bra dove il padre intraprende un commercio di legname, raggiungendo presto una buona stabilità economica.
Nel 1967 dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Gandino della sua città, Bonino si sposta a Milano per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere presso l'Università commerciale Luigi Bocconi, dove si laurea nel 1972 con una tesi sull'autobiografia di Malcolm X. Nel 2019, riceve una laurea ad honorem in Scienze Politiche da parte dell'Università degli Studi Internazionali di Roma.
È stata nominata professoressa emerita all'Università Americana del Cairo
È attualmente editorialista de Il Riformista e Linkiesta. In passato ha collaborato con Left e Il Sussidiario.
Vicende di Non c'è pace senza giustizia e Qatargate
Nel 1993 Bonino ha fondato Non c'è pace senza giustizia (NPSG),
un'associazione internazionale senza fini di lucro, nata da una campagna del Partito Radicale Transnazionale, che lavora per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale.
Alla fine del 2022 il segretario generale di NPSG Niccolò Figà-Talamanca, è stato arrestato su richiesta della magistratura belga, che aveva ipotizzato un giro di corruzione per favorire gli interessi di Qatar e Marocco al Parlamento Europeo, caso diventato noto come Qatargate.
Assieme a Figà-Talamanca e nell'ambito della stessa inchiesta sono stati tratti in arresto anche la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, il suo compagno Francesco Giorgi e l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, fondatore e presidente dell'ong "Fight Impunity"
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Emma Bonino si è dimessa dall'Advisory board di "Fight Impunity" immediatamente dopo che si è diffusa la notizia dell'incarcerazione di Antonio Panzeri.
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Dove ha vissuto Emma Bonino fino al 1967?
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Vive i suoi primi anni in una fattoria nelle campagne di Bra, in provincia di Cuneo. Nel 1967 dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Gandino della sua città, Bonino si sposta a Milano per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere presso l'Università commerciale Luigi Bocconi.
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"Bra"
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un luogo
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L'ampiezza dello spettro politico ed ideologico al quale negli anni ha fatto riferimento ha portato i suoi estimatori a vedere in lui un uomo che cercava di porsi di là dalle ideologie, mentre i suoi oppositori leggono nel suo operato una certa dose di ambiguità, accusandolo spesso di incoerenza e inaffidabilità. Ben noto anche per essere alquanto prolisso, è spesso stato travisato, anche perché le sue dichiarazioni erano difficilmente sintetizzabili in schemi comunicativi giornalistici contemporanei; esprimeva preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall'ex direttore Massimo Bordin e occasionalmente da Valter Vecellio.
È considerato uno dei protagonisti delle battaglie civili italiane tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta, nonché di quella fase delicata che segnò la transizione tra la Prima e la Seconda Repubblica. La sua azione politica lo ha portato a essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso a metodi tipici della lotta politica nonviolenta (come scioperi della fame, disobbedienze civili, sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King. In quest'ottica ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il "diritto alla vita e la vita del diritto".
Oltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila, consigliere provinciale di Teramo, consigliere regionale del Lazio e dell'Abruzzo e segretario del Partito Radicale; è stato Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella, lista elettorale legata ai Radicali Italiani, ed editore dell'organo d'informazione della Lista, Radio Radicale, fondata nel 1976 dallo stesso Pannella e da altri e che svolge anche un servizio pubblico. Pannella ha anche fondato alcune storiche testate giornalistiche che non hanno mancato occasione di esprimersi in modo contrario al suo operato e fu direttore responsabile (pur non appartenendo al movimento) del quotidiano Lotta Continua per un breve periodo.
Pannella ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l'intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di ben tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie.
Biografia
Formazione personale e inizio della carriera politica
Nasce a Teramo il 2 maggio 1930 da padre italiano, Leonardo Pannella (1898-1986), un ingegnere appartenente ad una famiglia dell'agiata borghesia agraria abruzzese, e da madre svizzero-francese, Andrée Estachon (1900-1983). I genitori gli assegnano il nome Giacinto Marco Pannella; il primo nome gli viene dato in onore del prozio Giacinto Pannella, sacerdote e letterato del cattolicesimo liberale, mentre il secondo nome, che paradossalmente sarà l'unico con cui diventerà conosciuto tanto nella sfera pubblica quanto in quella privata, non viene registrato all'anagrafe per un errore burocratico. La casa natale si trova nella via oggi intitolata proprio allo zio Giacinto.
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Come si chiama la via di Teramo dove nacque Marco Pannella?
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La casa natale di Marco Pannella si trova nella via oggi intitolata allo zio Giacinto. Il nome completo di Marco Pannella è Giacinto Marco Pannella; il primo nome gli viene dato in onore del prozio Giacinto Pannella. La via è intitolata dunque a Giacinto Pannella.
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"via Giacinto Pannella",
"via Pannella"
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un luogo
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Domenico Francesco Arcuri (Melito di Porto Salvo, 10 luglio 1963) è un dirigente d'azienda e funzionario italiano, dal 2007 al 2022 amministratore delegato di Invitalia. Dal 18 marzo 2020 al 1º marzo 2021 è stato il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19.
Biografia
Nato a Melito di Porto Salvo (RC), dopo aver frequentato la scuola militare Nunziatella a Napoli, nel 1986 si laurea in Economia e Commercio alla LUISS Guido Carli di Roma, con una tesi dal titolo “Redditività economica e sociale degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno”.
Inizia fin da subito a lavorare all'IRI, dove ricopre ruoli gestionali in varie società appartenenti al gruppo operanti nei settori dell'informatica, delle telecomunicazioni e della radiotelevisione. Nel 1992 fonda la Pars SpA, società di consulenza nel settore informatico (in cui Arthur Andersen MBA e Marconi Communications hanno una piccola partecipazione) in cui ricopre le cariche di presidente e amministratore delegato. Dal 2002 guida il settore "Telco, Media e Technology" di Arthur Andersen MBA, società che nel 2003 confluisce nella Deloitte Consulting.
Dopo esser divenuto nel 2004 amministratore delegato di Deloitte Consulting, ramo italiano di Deloitte, attivo nell'ambito della consulenza aziendale, nel 2007 viene nominato amministratore delegato di Invitalia, occupandosi dello sviluppo del sistema produttivo, della coesione territoriale e della reindustrializzazione di aree industriali dismesse in crisi economica, tra cui la bonifica dell'area di Bagnoli e di Termini Imerese. Cessa dall'incarico il 6 luglio 2022.
Il 16 marzo 2020, dopo l’annuncio di qualche giorno prima, viene nominato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, incarico che termina il 1º marzo 2021, data in cui viene rimpiazzato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Nel novembre 2020 si occupa della trattativa per verificare le condizioni per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla governance dell'ex Ilva, con l’ingresso del Ministero dell'Economia, attraverso Invitalia, nel capitale sociale delle acciaierie tarantine.
Intrattiene collaborazioni con diversi atenei italiani, come l'Università Bocconi, la Federico II di Napoli, la LUISS di Roma, ed è inoltre editorialista su alcuni quotidiani nazionali, con articoli che spesso trattano il tema dello sviluppo del meridione.
Vita privata
Ha una figlia, Caterina, nata dalla relazione con la giornalista e conduttrice Myrta Merlino. In seguito si è legato sentimentalmente ad Antonella Mansi, ex vicepresidente nazionale di Confindustria ed ex presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Procedimenti giudiziari
Il 18 ottobre 2021 risulta indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per peculato ed abuso d'ufficio, nell'ambito di una più ampia inchiesta sulla fornitura di mascherine cinesi che aveva già portato ad un arresto e quattro misure interdittive.
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Dove si trova l'ex stabilimento Ilva, di cui Domenico Francesco Arcuri nel 2020 è stato incaricato della trattativa per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla sua governance?
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Nel novembre 2020, Domenico Francesco Arcuri si occupa della trattativa per verificare le condizioni per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla governance dell'ex Ilva, con l’ingresso del Ministero dell'Economia, attraverso Invitalia, nel capitale sociale delle acciaierie tarantine.
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"Taranto"
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un luogo
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Affacciata sul Mar Ligure, Genova è stata la capitale di una delle repubbliche marinare dall'XI secolo al 1797. In particolare, dal XII al XV secolo, la città ha svolto un ruolo di primo piano nel commercio in Europa, diventando, all'epoca, una delle più grandi potenze navali del continente e considerata tra le città più ricche del mondo. Fu anche soprannominata la Superba da Francesco Petrarca.
Genova è uno dei maggiori centri economico-produttivi d'Italia (insieme a Milano e Torino componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico), nonché uno dei principali poli universitari, scientifici, culturali, artistici, musicali, enogastronomici, fieristici, turistici e sportivi del Paese. Il suo porto è per molte ragioni il più grande, importante e famoso d'Italia e rappresenta la maggiore industria genovese nonché uno dei più importanti scali a livello mediterraneo ed europeo. La città vanta, anche, una lunga tradizione in numerosi settori industriali come ad esempio quelli dell'industria pesante, della cantieristica navale, della subacquea e dell'industria alimentare. Genova è, inoltre, un affermato polo crocieristico, editoriale, bancario-assicurativo e delle tecnologie delle comunicazioni. Patria dei jeans, culla della prima società calcistica italiana, il suo nome è legato a quello di personaggi storici di importanza mondiale e a diversi prodotti simbolo del Made in Italy come il basilico, il pesto, la focaccia, la farinata e la nautica.
Sede nel 1992 dell'Expo e nel 2001 del G8, nel 2004 è stata capitale europea della cultura. La sua università ha una storia che risale al XV secolo e dal 2006 parte del suo centro storico, le Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli di Genova, è compreso tra i siti Patrimonio mondiale dell'umanità tutelati dall'UNESCO. Infatti, il suo centro storico è uno dei più estesi e densamente popolati d'Europa, in particolar modo l'area medievale. Simbolo "fisico" della città è il suo faro, conosciuto come la Lanterna, mentre viene tradizionalmente rappresentata dalla Croce di San Giorgio, negli stemmi sorretta da due grifoni.
Nel 2023 è Capitale italiana del libro e nel 2024 è Capitale europea dello sport.
Geografia fisica
La città trova collocazione nella parte centrale e interna dell'omonimo golfo che si affaccia sul mar Ligure. È situata tra la costa e i rilievi dell'Appennino ligure-genovese, che ha un'altezza media di circa 1200 m. s.l.m. ed è formato da rocce facilmente erodibili, con cime arrotondate e versanti ripidi, incisi da valli scoscese. Nelle valli che si sviluppano in maniera prevalentemente longitudinale, scorrono i torrenti come il Polcevera e il Bisagno e, fuori dal territorio comunale, il Lavagna, che per la brevità del versante marittimo non raggiungono mai lunghezze di rilievo. L'ineguale distribuzione delle piogge, il carattere impermeabile del suolo e il dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio urbano, sono fattori che hanno contribuito a rendere irregolare il regime di questi corsi d'acqua, che alternano piene improvvise e violente con periodi di magra. I rilievi che cingono la città, bloccando parzialmente i venti freddi provenienti da nord, permettono di avere inverni soleggiati e luminosi, con temperature meno basse che a Milano o a Torino, ed estati calde e non afose grazie alle brezze marine e alle piogge che sfiorano i 1000 mm annui.
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Quale città oltre Genova e Milano componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico?
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Genova è uno dei maggiori centri economico-produttivi d'Italia. Insieme a Milano e Torino componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico.
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"Torino"
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un luogo
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Ispiratore del cosiddetto Gegenpressing, è considerato uno dei più importanti ed influenti allenatori tedeschi della sua generazione.
Caratteristiche tecniche
Allenatore
Accreditato come l'ispiratore del Gegenpressing, un sistema di gioco in cui la squadra, dopo aver perso il possesso, tenta immediatamente di riguadagnare il possesso della palla, piuttosto che ripiegare per riorganizzarsi. Le sue squadre si sono distinte per l'elevata produzione offensiva, oltre che per aver reso popolare la marcatura a zona.
La sua ideologia calcistica ha ispirato allenatori come Thomas Tuchel, Julian Nagelsmann, Ralph Hasenhüttl e Jürgen Klopp.
Carriera
Giocatore
Dopo essersi diplomato alla Max-Born-Gymnasium, nella sua città natale di Backnang, Rangnick inizia a studiare sport e inglese all'Università di Stoccarda nel 1977. Allo stesso tempo gioca per la squadra amatoriale dello Stoccarda dal 1976, dopo essere stato precedentemente scelto nella selezione della Federcalcio del Württemberg.
Mentre soggiorna all'estero per compiere gli studi presso l'Università del Sussex, veste la maglia del club calcistico amatoriale del Southwick, con sede nel West Sussex, nella stagione 1979-1980. Dopo essere rientrato in Germania, si trasferisce al VfR Heilbronn, squadra dell'Oberliga Baden-Württemberg. Nel 1982 passa all'Ulm 1846. Dopo la promozione della squadra in Zweite Bundesliga lascia il club.
Tra il 1983 e il 1985 Rangnick lavora come allenatore-giocatore per il Viktoria Backnang. Durante questo periodo riesce a portare il club dalla Bezirksliga (sesta divisione tedesca) alla Verbandsliga (quarta divisione tedesca). Nel 1984 è il migliore allievo, con un voto medio di 1,2 e ottiene la licenza di allenatore di calcio presso l'Università dello sport di Colonia. In precedenza aveva acquisito la licenza Trainer A, all'età di 22 anni. Nel 1984 affronta con la sua squadra la Dinamo Kiev guidata da Valerij Lobanovs'kyj, squadra tatticamente moderna, con difesa a quattro e pressing. Rangnick avrebbe poi definito quell'amichevole la propria "epifania calcistica".
Dal 1985 lavora per due anni come allenatore per la squadra delle riserve dello Stoccarda. Allo stesso tempo continua gli studi presso l'Università di Stoccarda, dove supera il primo esame nel 1986. Per la stagione 1987-1988 torna in campo come giocatore-allenatore per il TSV Lippoldsweiler, squadra di Bezirksliga.
Allenatore
Gli inizi
Lavora a tempo pieno per la Fee Sprachreisen di Stoccarda fino al 1992 come capo del dipartimento dei programmi delle scuole superiori e delle università. Parallelamente opera anche nel calcio amatoriale del Baden-Württemberg, guidando l'SC Korb nel 1990 e, dal 1990, le giovanili dello Stoccarda. Nel 1992 lascia l'incarico per approdare nei campionati minori della Svevia, nelle vesti di coordinatore sportivo per il calcio giovanile e dilettantistico. Nell'estate del 1994 Rangnick lascia definitivamente lo Stoccarda, non avendo ottenuto l'incarico desiderato, quello di assistente allenatore di Jürgen Röber nella prima squadra. Firma, dunque, un contratto con l'Ulma, squadra in cui ha militato da calciatore, ma, a causa di una malattia, non assume il ruolo di allenatore. Nel 1994 Rangnick dirige un centro di riabilitazione a Böblingen.
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In quale università studiava Ralf Rangnick quando ha vestito la maglia del Southwick?
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Mentre soggiorna all'estero per compiere gli studi presso l'Università del Sussex, veste la maglia del club calcistico amatoriale del Southwick, con sede nel West Sussex, nella stagione 1979-1980.
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"University of Sussex",
"Università del Sussex"
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un luogo
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Soprannominato Raffaello per l'eleganza dello stile di gioco e Divin Codino per la caratteristica acconciatura, è ritenuto uno dei migliori giocatori nella storia del calcio. Occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer nel 1999. La FIFA lo ha inoltre piazzato all'ottavo posto nella classifica dei migliori numeri dieci della storia del calcio mentre nel marzo del 2004, Pelé lo ha inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA. Oltre a ciò, è stato introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2011 e nella Walk of Fame dello sport italiano nel 2015. A livello individuale ha conseguito inoltre il FIFA World Player e il Pallone d'oro nel 1993 e l'edizione inaugurale del Golden Foot nel 2003.
Con le squadre di club ha conquistato due scudetti (1994-1995 e 1995-1996), una Coppa Italia (1994-1995) e una Coppa UEFA (1992-1993). In nazionale ha preso parte a tre campionati del mondo (Italia 1990, Stati Uniti 1994 e Francia 1998), sfiorando la vittoria dell'edizione 1994: dopo avere trascinato l'Italia in finale con cinque gol decisivi, fu uno dei tre azzurri a sbagliare il proprio tiro di rigore nella partita conclusiva del torneo persa contro il Brasile.
Pur non avendo mai vinto la classifica dei marcatori, è il settimo realizzatore del campionato di Serie A con 205 gol. Prolifico anche in nazionale, con 27 reti in 56 partite, è quarto tra i migliori realizzatori in maglia azzurra, a pari merito con Alessandro Del Piero; inoltre, con nove gol realizzati, è il miglior marcatore italiano nel campionato del mondo (a pari merito con Paolo Rossi e Christian Vieri), nonché l'unico ad avere segnato in tre diverse edizioni del torneo.
Biografia
È il sesto degli otto figli di Florindo Baggio (1931-2020) e Matilde Rizzotto; tra questi vi è Eddy (1974), anche lui ex calciatore pur senza avere raggiunto i livelli del più noto fratello maggiore, con una carriera trascorsa prettamente nelle serie minori italiane. Il padre, appassionato di calcio e di ciclismo, lo chiamò Roberto in onore di Boninsegna.
Avvicinatosi al calcio fin da piccolo, il suo idolo era Zico. A due mesi dalla fine degli studi decide di andare in ritiro con il L.R. Vicenza e per questo non consegue il diploma. Dalla sua unione con Andreina, sposata nel 1989, sono nati tre figli.
Dapprima cattolico, si è in seguito avvicinato al buddhismo, aderendo al ramo giapponese della Soka Gakkai dal 1º gennaio 1988. In seguito ha aperto un centro della Soka Gakkai in un locale di sua proprietà e una sala di riunione a Thiene; nell'ottobre 2014 ha inoltre inaugurato a Corsico il più grande centro culturale buddista d'Europa. In virtù di questa fede, ogni qual volta durante la carriera calcistica si è ritrovato a capitanare una squadra, era solito indossare una fascia personalizzata con i colori blu-giallo-rossi della bandiera Soka Gakkai.
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In quale continente si è svolto il campionato del mondo a cui Roberto Baggio ha partecipato l'anno dopo essersi sposato con Andreina?
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Roberto Baggio ha sposato Andreina nel 1989. In nazionale ha preso parte a tre campionati del mondo (Italia 1990, Stati Uniti 1994 e Francia 1998).
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"Europa"
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un luogo
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Ha ottenuto 13 candidature ai David di Donatello 2010, vincendo due statuette per i migliori interpreti non protagonisti (Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini), e nello stesso anno ottiene il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival. Ha vinto 5 Nastri d'argento e ha ottenuto una candidatura al Premio del Pubblico Europeo e una per l’autore della colonna sonora degli European Film Awards.
Trama
Tommaso Cantone è un giovane che ha lasciato la sua terra d'origine, il Salento, a causa dell'ambiente arretrato e bigotto, e risiede a Roma da diverso tempo, dove ha avuto modo di crearsi una sua indipendenza e vive alla luce del sole la propria omosessualità con il compagno Marco. Dopo parecchio tempo, deciso a rivelare alla propria famiglia il suo orientamento sessuale, ritorna nella sua terra natale, dove viene a confrontarsi con i genitori borghesi e una società diversa. La famiglia Cantone, numerosa e bizzarra, è nota a Lecce come proprietaria di un grande pastificio industriale. Tommaso dovrà fronteggiare la soffocante madre Stefania, il severo padre Vincenzo, la sorella Elena, che aspira a una vita migliore rispetto a quella di casalinga, e il fratello maggiore Antonio, che il padre vorrebbe venisse affiancato da Tommaso nella gestione del pastificio. Del numeroso clan dei Cantone fanno parte anche l'eccentrica zia Luciana e la nonna, imprigionata nel ricordo di un amore perduto, ma con una sua dolente e comprensiva saggezza.
Una volta tornato a Lecce, Tommaso rivela la sua omosessualità al fratello Antonio, che non rimane particolarmente turbato dalla rivelazione; tuttavia la sera in cui Tommaso vorrebbe rivelarsi alla sua intera famiglia è Antonio a prendere la parola per primo e a dichiararsi omosessuale a sua volta: sentendo la responsabilità di portare avanti il nome della famiglia, l'uomo si era sempre nascosto, ma vedendo nella rivelazione del fratello la sua condanna definitiva aveva deciso di farlo per primo. In effetti le conseguenze di quel gesto sono tragiche: Vincenzo caccia di casa Antonio poco prima di avere un infarto; l'intera famiglia si sente bersagliata dalle maldicenze e dai pettegolezzi del paese, mentre su Tommaso ricade tutta la responsabilità del pastificio. Il ragazzo, tuttavia, ha mentito anche sul suo percorso universitario: ha infatti dichiarato di essere iscritto a economia e commercio, mentre in realtà si è laureato in lettere e il suo sogno è di diventare uno scrittore. In questo trova però un'inaspettata alleata in Alba Brunetti, figlia del socio di Vincenzo e brillante economista, con la quale Tommaso instaura un'ambigua amicizia.
Mentre la famiglia reagisce all'improvviso cambiamento, Tommaso si sente sempre più inadeguato nelle sue nuove responsabilità, cosa che lo porta anche a trascurare il fidanzato Marco e a non poter tornare a Roma come avrebbe voluto. Dopo un tesissimo confronto con suo fratello, nel quale ciascuno dei due rinfaccia all'altro le sue colpe, la quotidianità dei Cantone viene sconvolta dall'arrivo di Marco assieme agli amici Davide, Andrea e Massimiliano: credendoli eterosessuali, i genitori di Tommaso li accolgono in casa propria, contro la volontà di Tommaso. Ben presto la stravaganza dei tre amici fa insospettire la famiglia di Tommaso, confermando alcuni indizi sulla sua omosessualità; Marco intanto rinfaccia al proprio compagno di non essere in grado di affrontare i genitori, e il loro rapporto si fa molto teso. Solo poco prima della partenza i due fidanzati riescono a chiarirsi; una volta andati via Marco e gli amici, Tommaso trova finalmente il coraggio di affrontare i suoi genitori e dichiarare che la vita che loro hanno scelto per lui non è quella che lui vuole vivere.
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Nel film Mine Vaganti in quale parte d'Italia tornano Marco e gli amici, prima residenti a Roma?
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Tommaso si allontana dalla sua terra d'origine. Tale terra è descritta nel testo come il Salento. Tommaso torna in quella terra. Marco e tre amici lo vanno a trovare e vengono ospitati dalla sua famiglia. Se ne deduce che sono andati in Salento
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"Salento",
"In Salento",
"Nel Salento"
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un luogo
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Il clan dei Casamonica è un'organizzazione criminale mafiosa di origine sinti e operante nell'area di Roma e presenti, con le loro ramificazioni, in diverse altre zone del Lazio.
Storia
Origine del clan
Il clan dei Casamonica prende origine dalle famiglie di rom abruzzesi stanziali Casamonica e Di Silvio, originarie dell'Abruzzo e del Molise. I primi esponenti del clan, Luciano Casamonica, Adelaide Spada, arrivarono nella capitale da Tortoreto (in provincia di Teramo), verso la fine degli anni Trenta. A loro si aggiunsero, negli anni cinquanta, altri componenti provenienti da Pescara e da Venafro, località del Molise. Nella prima fase le famiglie erano semi-sedentarie e passavano l'inverno a Roma per poi migrare in primavera verso Milano e Torino.All’inizio commerciano cavalli e si stanziano su alcuni terreni, in gran parte comunali, con roulotte e caravan, per poi iniziare ad edificare.Il nucleo principale si formò nella zona sud e sudest di Roma: Romanina, Anagnina, Porta Furba, Tuscolano, Spinaceto fino a spostarsi poi dalla capitale, verso la zona di Frascati.
Con il passare degli anni, il clan, si è via via ramificato fino a formare un'organizzazione criminale strutturata, formata da famiglie strettamente connesse sulla base di rapporti fra capostipiti che si sono poi sposati con appartenenti ad altre famiglie rom come De Rosa, Di Guglielmo, Morelli, Di Silvio, Di Colombi, Di Rocco, Ciarelli, Bevilacqua, Sauchella, Spada e Spinelli.
I consolidati legami con altri ambienti criminali hanno consentito, con il passare del tempo, la nascita di una vera e propria associazione a delinquere. Negli anni Ottanta, per esempio, la banda della Magliana, ha spesso utilizzato componenti del clan come manovalanza criminale; in particolare Enrico Nicoletti, ex cassiere della banda, si affidava ai Casamonica per riscuotere i debiti insoluti. Col passare del tempo e numerose alleanze hanno acquistato sempre più spessore criminale fino a diventare un'organizzazione tale da assumere il controllo di varie attività in diversi quartieri.
Cronologia degli eventi
Nel settembre del 1949 a Orte, Rosaria Casamonica fu incarcerata per l'assassinio di due bambini, ma date le scarse prove a suo carico fu scarcerata dopo poco. Probabilmente il suo arresto era stato viziato da pregiudizi razziali.
Il 19 settembre 1950 a Viterbo, Margherita De Rosa, detta "Gilda", 20 anni, sposata, originaria di Sparanise, viene uccisa a coltellate per questioni di gelosia da sua cugina Bambina De Rosa.
Il 15 novembre 1952, a Roma in piazza Vittorio Emanuele II, Adele Casamonica, 16 anni, viene rapita, portata a Labico e lì abusata. Il rapitore Antonio Spada, coniugato e padre di un figlio, avrebbe agito per vendicare un'analoga offesa fatta a una sua sorella da un fratello della Casamonica. La Casamonica fu liberata dalla squadra mobile, intervenuta su denuncia del padre e dell'amica tredicenne della ragazza, Lina Bevilacqua, testimone del rapimento. Frattanto lo Spada venne arrestato.
Il 18 ottobre 1954, nel centro di Isernia, un gruppo composto dalle famiglie Morelli e Spada si scontra con un gruppo di un'altra famiglia nomade del posto, i Sarachella. Quest'ultimi hanno la peggio con diversi feriti di cui due ricoverati in gravi condizioni. La lite sarebbe scoppiata per motivi inerenti al commercio di bestiame nella zona.
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Da quale quartiere di Roma prende il nome la banda che si avvaleva dei Casamonica per la riscossione dei crediti?
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Nel testo, viene menzionata la collaborazione fra i Casamonica ed Enrico Nicoletti per il recupero dei debiti insoluti. Nicoletti era il cassiere della Banda della Magliana, l'organizzazione criminale il cui nome derivava appunto dal nome del quartiere romano della Magliana.
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"Magliana"
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un posto
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La battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo (in tedesco Schlacht von Karfreit, o zwölfte Isonzoschlacht), conosciuta in Italia e all'estero anche come "rotta" o "disfatta di Caporetto", fu uno scontro combattuto sul fronte italiano della prima guerra mondiale, tra le forze congiunte degli eserciti austro-ungarico e tedesco, contro il Regio Esercito italiano. L'attacco, cominciato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 contro le linee della 2ª Armata italiana sulla linea tra Tolmino e Caporetto (Kobarid), portò alla più grave disfatta nella storia dell'esercito italiano, al collasso di interi corpi d'armata e al ripiegamento dell'intero esercito italiano fino al fiume Piave. La rotta produsse quasi 300 000 prigionieri e 350 000 sbandati, tanto che ancora oggi il termine "Caporetto" è entrato nell'uso comune della lingua italiana per indicare una pesante sconfitta, una disfatta, una capitolazione.
Approfittando della crisi politica interna alla Russia zarista, dovuta alla rivoluzione russa, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quello occidentale e italiano. Forti di questi rinforzi, gli austro-ungarici, con l'apporto di reparti d'élite tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane che, impreparate a una guerra difensiva e duramente provate dalle precedenti undici battaglie dell'Isonzo, non ressero all'urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave, a 150 chilometri di distanza.
La sconfitta portò a immediate conseguenze politiche (le dimissioni del Governo Boselli e la nomina di Vittorio Emanuele Orlando) e militari, con l’avvicendamento del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici, imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con il generale Armando Diaz. Le unità italiane si riorganizzarono abbastanza velocemente e fermarono le truppe austro-ungariche e tedesche nella successiva prima battaglia del Piave, riuscendo a tenere a oltranza la nuova linea difensiva su cui aveva fatto ripiegare Cadorna.
Situazione generale
Le prime quattro offensive sull'Isonzo, scatenate da Luigi Cadorna, comandante supremo del Regio Esercito italiano, durante la seconda metà del 1915, non portarono nessun cambiamento sostanziale del fronte, ma solo alla morte di numerosi soldati di entrambi gli schieramenti, con gli italiani respinti a ogni tentativo di sfondare le linee nemiche. Così come sul fronte occidentale, quindi, anche in Italia si riconfermò la caratteristica fondamentale della prima guerra mondiale: la guerra di trincea.
Nel 1916 il capo di stato maggiore austro-ungarico Franz Conrad von Hötzendorf ritirò parte dei suoi uomini dal fronte orientale, ritenuto solido e relativamente tranquillo, per impiegarli il 15 maggio nella cosiddetta Strafexpedition (termine di origine popolare italiana che sta per "spedizione punitiva" in tedesco, in realtà mai usato dagli austro-ungarici) contro gli italiani, ma l'attacco non riuscì completamente e quindi vi fu il ritorno a una situazione di stallo. Cadorna era deciso però a riprendersi i territori dell'Altopiano di Asiago in Veneto e del Trentino e così, nella seconda metà del 1916, il Regio Esercito tentò di nuovo di scacciare i nemici dalle zone interessate, ma gli insuccessi portarono il comandante italiano a volgere nuovamente la sua attenzione all'Isonzo, dove i suoi uomini riuscirono a prendere Gorizia costringendo gli austro-ungarici a ripiegare nelle linee di difesa arretrate, da dove respinsero tutti i successivi assalti degli avversari.
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Quali territori perse il Regno d'Italia con la disfatta di Caporetto?
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La battaglia di Caporetto, che ebbe luogo dal 24 ottobre 1917, rappresentò una delle più gravi sconfitte per l'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale. La sconfitta determinò la perdita di importanti territori, tra cui l'Altopiano di Asiago e il Trentino, che erano stati precedentemente occupati dall'Italia durante le offensive sull'Isonzo.
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2493_battaglia_di_caporetto.txt
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"altopiano di Asiago",
"Trentino",
"l'Altopiano di Asiago e il Trentino",
"altopiano di Asiago",
"Trentino"
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un posto
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Simone Verdi (Broni, 12 luglio 1992) è un calciatore italiano, centrocampista o attaccante del Como.
Caratteristiche tecniche
Di ruolo esterno destro, può giocare anche a sinistra o da trequartista. È un giocatore imprevedibile, dotato di dribbling e di buona visione di gioco. Sotto la guida di Davide Nicola al Torino è stato impiegato nel ruolo di mezzala. È anche un buon battitore di punizioni e rigori. Sebbene sia un sinistro naturale, il suo preciso destro gli consente le esecuzioni dei calci da fermo con entrambi i piedi.
Carriera
Club
Milan e cessione al Torino
È arrivato al Milan dalla società dilettantistica dell'Audax Travacò all'età di 11 anni. Ha esordito tra i professionisti all'età di 17 anni, nella partita di Coppa Italia contro il Novara, disputata il 13 gennaio 2010. Ha poi fatto la sua seconda apparizione due settimane dopo, nei quarti di finale contro l'Udinese, persi dal Milan per 0-1. Nell'estate del 2011 è stato ceduto in compartecipazione al Torino, in uno scambio con Gianmario Comi. Con la squadra granata ha giocato 12 partite in Serie B nella stagione 2011-2012 e 4 partite in Serie A l'anno seguente. Il 23 gennaio 2013 è passato in prestito alla Juve Stabia, in Serie B, chiudendo la stagione con 20 presenze.
Empoli
Nell'estate del 2013 è stato ceduto in prestito dal Torino all'Empoli, in Serie B; il 23 novembre seguente ha segnato il suo primo gol in carriera, realizzando il definitivo 3-1 nella partita contro lo Spezia. Ha chiuso la stagione con 5 gol in 39 presenze, contribuendo alla promozione in Serie A dei toscani. L'estate successiva, dopo il rinnovo della comproprietà tra Milan e Torino, si è trasferito nuovamente in prestito all'Empoli, con cui ha giocato in Serie A. Ha realizzato la sua prima rete in massima serie il 7 dicembre 2014, siglando il gol del momentaneo vantaggio nella trasferta di Napoli terminata sul punteggio di 2-2. Successivamente, il 20 gennaio 2015, ha segnato il suo primo gol in Coppa Italia contro la Roma nella partita valida per gli ottavi di finale (poi persa ai tempi supplementari).
Eibar e Carpi
Il 25 giugno seguente, data ultima per la risoluzione delle comproprietà, il Milan si è aggiudicato il giocatore alle buste per circa 450000 €. Il 16 agosto 2015 è stato acquistato in prestito dall'Eibar, società spagnola della Primera División con la quale esordisce il 19 settembre nella partita interna persa 0-2 contro l'Atlético Madrid entrando al 71'.
Il 1º febbraio 2016 è passato al Carpi in prestito con diritto di riscatto. Il 28 febbraio 2016 ha segnato il suo primo gol con gli emiliani realizzando da undici metri il momentaneo pareggio con l'Atalanta. Sua è anche la doppietta contro l'Udinese nell'ultima di campionato che basta al Carpi per vincere, ma non per salvarsi. Il 28 giugno ha annunciato, tramite il proprio profilo Instagram, l'addio al club biancorosso, in quanto non è stato riscattato.
Bologna
L'8 luglio seguente il Bologna ha comunicato il suo acquisto a titolo definitivo dal Milan. L'11 settembre 2016, nella gara interna di Serie A contro il Cagliari, mette a segno il suo primo gol con la nuova maglia. Il 4 novembre 2017, In una gara casalinga contro il Crotone, realizza una doppietta con due calci di punizione, entrambi tirati dai 25 metri, il primo segnato calciando col piede sinistro dalla zona di destra e il secondo col piede destro dalla zona di sinistra. Termina la stagione 2017-2018 con 10 gol e 10 assist.
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Nelle tre stagioni tra il 2011 e il 2014, quale è stata quella con un maggior numero di presenze in serie B del calciatore Simone Verdi?
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Nelle tre stagioni a cui fa riferimento la domanda il testo riporta queste presenze:
con il Torino ha giocato 12 partite in Serie B nella stagione 2011-2012
nel 2013 è passato in prestito alla Juve Stabia, in Serie B, chiudendo la stagione con 20 presenze.
Nell'estate del 2013 è stato ceduto in prestito dal Torino all'Empoli, in Serie B; Ha chiuso la stagione con 5 gol in 39 presenze.
Da ciò si deduce che la stagione 2013-14 è quella con il maggior numero di presenze in serie B
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1589_simone_verdi.txt
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"2013-2014",
"2013-14",
"14",
"2014",
"2013"
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gli anni della stagione
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Trama
Marco Merani è un meccanico specializzato nella costruzione di piccole imbarcazioni, in particolar modo gommoni, per cui possiede un cantiere nei pressi del fiume Magra. È considerato il migliore nella cittadina in cui vive e questo non passa inosservato a una banda di narcotrafficanti spagnoli, a cui servono dei gommoni in cui stipare la merce e veloci al punto di poter seminare le forze dell'ordine. Insospettito dalle richieste, Marco chiede aiuto a Mario, un poliziotto e suo amico personale, sul comportamento da seguire; in verità lo stesso nucleo sta seguendo la banda da molto tempo senza successo, dunque gli viene proposto di collaborare con la giustizia per aiutarli a catturare il boss.
Merani si ritrova suo malgrado ad agire sotto copertura, diventando un riferimento per Aurelio, capo dell'organizzazione criminale, il quale inizia a considerare il meccanico come un fratello. Per ogni incarico andato a buon fine, il boss gli regala un orologio da polso di grande valore. A questo punto Marco si trova a condurre una doppia vita: è costretto a mentire alla sua famiglia e agli operai ed entra in qualcosa più grande di lui.
Episodi
Produzione
Realizzata con il sostegno della Apulia Film Commission, oltre a Bocca di Magra, Malaga e Cadice, molte scene sono state quindi girate in Puglia a Lecce, Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Montesano Salentino, Nardò, Porto Selvaggio ma anche a Torino negli spazi dell'ex carcere Le Nuove e nel Lazio.
Critica
Dopo il successo della serie con oltre 5 milioni di telespettatori a puntata, una video-inchiesta di Fanpage ha messo in cattiva luce Gianfranco Franciosi: secondo quanto raccontato dalla sua ex, l’avrebbe percossa e avrebbe trasportato cocaina già nel 2004 dalla Spagna all’Italia, il sindaco di Ameglia lo ha definito un personaggio “con più precedenti penali che altro”, un testimone anonimo lo ha ritratto come un delinquente abituale arrestato per droga e diventato collaboratore per sfuggire alla galera mentre diversi ex soci e fornitori del suo cantiere lo hanno accusato di mancati pagamenti e raggiri per diverse migliaia di euro. La Rai, colpevole secondo loro di aver presentato Franciosi come un eroe, è intervenuta con un agente dicendo che “la serie si basa sul libro di Ruffo, è la trasposizione di un testo e non la rappresentazione di altre vicende”. Franciosi si è difeso querelando chi lo accusa e dicendo: “Mi vengono attribuiti reati che non ho commesso, vengo fatto passare per un pentito quando in realtà sono un testimone di giustizia, la mia ex mi descrive come un mostro ma si dimentica di quando andava a Stranamore e mi chiedeva di tornare da lei. Vivo in 13 metri quadri, guido un’auto del 2006, ho sempre addosso il giubbotto antiproiettile e per mantenermi vado in giro a fare giardini”. Ha spiegato anche che quando nel 2016 il cantiere è fallito non ha potuto onorare tutti i contratti e che per la serie è stato in ballo tre anni stando sul set nove mesi e prendendo 26.000 euro.
Note
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Cosa regala Aurelio a Merani per ricompensarlo di ogni incarico andato a buon fine?
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Merani si ritrova suo malgrado ad agire sotto copertura, diventando un riferimento per Aurelio, capo dell'organizzazione criminale, il quale inizia a considerare il meccanico come un fratello. Per ogni incarico andato a buon fine, il boss gli regala un orologio da polso di grande valore.
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3283_gli_orologi_del_diavolo.txt
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"un orologio",
"orologio da polso"
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un oggetto
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